Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cucina sporca, carne e pesce scaduti I vigili chiudono noto ristorante di Favaro
MESTRE La cucina era sporca, sulle cappe c’era del grasso accumulato e la muffa. Ma la cosa che più ha impressionato gli agenti è stato ciò che c’era nei frigoriferi e nei congelatori. Il colore degli alimenti certo non lasciava spazio a dubbi: erano andati a male, il colorito «verdognolo» ne era la prova. Oltre due quintali di cibo che, probabilmente, sarebbe finito in tavola per i clienti.
È quanto hanno trovato gli agenti del nucleo commercio della polizia locale di Mestre all’interno di un noto ristorante tra Favaro e Campalto. Duecentoventicinque chili tra carne, pesce e verdure, anche congelati, in parte sicuramente scaduti. Sapere da quanto fossero lì non è stato possibile, in quanto quella merce non aveva alcuna etichetta che ne indicasse la provenienza. E tanto è bastato per far scattare la chiusura del locale, a gestione italiana, che potrà riaprire solo quando il titolare avrà sistemato tutto e ricreato le condizioni igienico sanitarie a norma. L’attrezzatura e la cucina dovranno essere ripulite, la merce buttata e servirà un’altra ispezione per dare il via libera alla riapertura. Il controllo risale ai giorni scorsi e si inserisce nell’ambito di una serie di verifiche fatte dagli agenti della polizia municipale nei ristoranti e bar negozi di Mestre. Sono 73 i locali ispezionati, di cui dieci che vendono alimentari, insieme agli esperti del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 3 Serenissima. Di questi, 18 sono stati raggiunti da una diffida e 13 multati. Ciò significa che hanno dovuto mettersi in regola per non rischiare di rimanere con le serrande abbassate. In 45 attività l’ispezione ha riguardato le condizioni igienico sanitarie, la verifica delle procedure di preparazione, conservazione e somministrazione degli alimenti, lo stato delle strutture e il mantenimento della catena del freddo soprattutto in relazione ai cibi da mangiare crudi. Di queste, sei sono state multate con sanzioni complessive di diecimila euro sempre per problematiche che riguardavano lo stato di sporcizia o di mal conservazione degli alimenti.
Sempre nei giorni scorsi, a Mestre, sono stati ispezionati — questa volta dai carabinieri — i negozi del centro, anche a gestione straniera, due dei quali non erano in regola. In particolare i militari, tra gli scaffali, hanno trovato 20 mila articoli che non rispettavano il codice del consumo relativamente alle etichettature. La merce, tra accessori per la casa, prodotti di ferramenta, cosmetici, decorazioni e bigiotteria, del valore complessivo di circa sessantamila euro, è stata posta sotto sequestro e i titolari dei negozi sono stati multati.