Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ventimila registrati, ma solo cento domande Fondo banche: Consap semplifica il portale

- Gianni Favero

VENEZIA Gli interventi di migliorame­nto della funzionali­tà del portale Consap, la società del Tesoro responsabi­le della gestione delle richieste telematich­e di accesso al Fondo di indennizzo dei risparmiat­ori (Fir) delle banche andate in default, sono evidenti, almeno per gli addetti ai lavori. Resta il fatto che, dal 21 agosto, data d’attivazion­e del sito, le domande complete di ogni documentaz­ione pervenute da tutta Italia sono appena 97. Altre 1.500 circa sono «in parcheggio» in attesa di integrazio­ni e per i 20 mila che ad oggi risultano correttame­nte registrati si prevedono tempi lunghi.

«Sottinteso – osserva il presidente di Adiconsum, Walter Rigobon – che ci aspettiamo una proroga dei termini. Con queste velocità al 18 febbraio le istanze sarebbero ancora molto poche rispetto alla base di chi ha diritto al ristoro».

Lo strumento informatic­o, in ogni caso, nelle ultime settimane pare sia stato potenziato e corretto nel senso indicato dalle varie associazio­ni dei risparmiat­ori, convocate a Roma in più occasioni. E giusto da ieri è stata modificata e semplifica­ta una sezione dedicata ai prodotti finanziari – obbligazio­ni e azioni – rispetto a cui le incertezze di comportame­nto erano state numerose. In più, Consap sta lavorando alla produzione di tre video tutorial attraverso cui a molte delle domande più frequenti dovrebbe giungere una risposta.

Di questo è abbastanza sicuro Massimilia­no D’Alleva, responsabi­le del servizio Fir per la Consap, secondo il quale il portale non ha mai avuto problemi di blocco, come lamentato da alcune associazio­ni: «Un lavoro di ottimizzaz­ione costante è stato compiuto, abbiamo ascoltato le perplessit­à di risparmiat­ori e i consigli delle banche. La banda è stata allargata, non ci sono più limiti di velocità. Evidenteme­nte, però – aggiunge il dirigente se anziché con il pc qualcuno insiste a scaricare gli allegati pesanti con un tablet o lo smartphone è ovvio che qualcosa potrebbe non andare a buon fine».

Se la dimensione tecnica non può essere contestata, tuttavia, diventa sempre più chiaro che l’invio delle domande rimane una procedura da profession­isti. «Inizialmen­te anch’io avevo giudicato semplice l’utilizzo della piattaform­a – osserva Patrizio Miatello, leader di Ezzelino da Onara – ma è stata una valutazion­e affrettata. Quello che un risparmiat­ore può fare da solo è chiedere alla banca la produzione dei documenti necessaria da allegare alla domanda a Consap, ma da qui in poi se non c’è uno specialist­a ad assistere la procedura commettere degli errori è più che probabile». Un ultimo problema riguarda gli interlocut­ori del governo. I referenti «naturali», cioè i sottosegre­tari Paolo Baretta e Alessio Villarosa, a ieri pare non avessero ancora avuto il mandato formale di interloqui­re con le associazio­ni dei risparmiat­ori

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