Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ipermercati in restyling Sciopero da Auchan Carrefour teme esuberi
Niente spese il 30 ottobre. Valecenter, due nuovi negozi
VENEZIA Cambi di insegne, acquisizioni, restyling ed esuberi. Le principali aziende della grande distribuzione organizzata stanno attraversando un momento di cambiamento, tra segnali positivi — come ad esempio l’investimento da 400 milioni di euro annunciato da Carrefour per lo sviluppo della rete a livello nazionale — e grandi punti interrogati, come quello sul destino di Auchan di Mestre.
Il punto vendita di via Don Tosatto non rientra infatti tra i 109 negozi ritenuti performanti dalla nuova proprietà, la newco Bdc, posseduta al 51% da Conad e al 49% da Wrm Group, e quindi già transitati sotto la nuova insegna del gruppo di cooperative. «A tutt’oggi mancano risposte su chi gestirà il punto vendita di Mestre, il perimetro su cui andremo a lavorare, sugli appalti della sicurezza e delle pulizie», afferma Nicola Pegoraro della Fisascat Cisl. Per questo motivo ieri pomeriggio, a conclusione di una giornata di incontri sindacali, si è deciso di aderire allo sciopero nazionale indetto per il prossimo 30 ottobre, data di un incontro al ministero dello Sviluppo Economico. «Speriamo arrivino risposte – commenta Boris Brichese della Filcams Cgil - I lavoratori non sanno nulla del loro futuro». Accanto ai circa 250 lavoratori di Mestre incroceranno le braccia anche i colleghi degli altri 23 punti vendita Auchan e Simply Sma.
Qualche domanda sul proprio futuro se la pongono anche i dipendenti di Carrefour. Dopo la fase di riorganizzazione, sia degli spazi che del personale, dall’azienda arrivano segnali positivi sia per il punto vendita di Marcon sia per quello di Portogruaro. «Abbiamo ribassato i prezzi fino a 5 mila prodotti – si legge sul sito del colosso della Gdo - rinegoziando le nostre condizioni di acquisto e riducendo i costi di distribuzione. E monitoriamo costantemente i prezzi del mercato e dei concorrenti, per poterti assicurare un’offerta competitiva». Il peggio sembra passato anche se non splende ancora il sereno.
Entrambi i punti vendita sono stati ripensati in base ai nuovi standard: a Valecenter si starebbe puntando sulla filiera corta degli alimentari, a Portogruaro su un restyling perché l’organizzazione degli spazi attuata qualche mese fa non starebbe dando i frutti sperati. I sindacati continuano però a tenere la guardia alta. A febbraio, insieme a un investimento di 400 milioni, l’azienda ha annunciato anche fino a 590 esuberi, seppure gestiti «su base volontaria». Da gennaio sarebbero circa 30 i dipendenti fuoriusciti volontariamente da Marcon. Addii che hanno portato l’organico a circa 100 lavoratori, pare una ventina di troppo ancora.
Intanto tra i dipendenti delle altre catene e dei negozi autonomi presenti all’interno del centro commerciale veneziano serpeggia il malumore per le «scarse iniziative» proposte al pubblico da Valecenter. Tuttavia, dopo la riqualificazione nonché la cessione dei 7 mila metri quadrati di Carrefour, a Marcon si respira un’aria più leggera: un mese fa Ovs ha inaugurato uno store di 1.400 metri quadrati e a breve toccherà a altri due negozi, uno di articoli per la casa e l’altro di abbigliamento.