Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ipermercat­i in restyling Sciopero da Auchan Carrefour teme esuberi

Niente spese il 30 ottobre. Valecenter, due nuovi negozi

- Andrea Rossi Tonon

VENEZIA Cambi di insegne, acquisizio­ni, restyling ed esuberi. Le principali aziende della grande distribuzi­one organizzat­a stanno attraversa­ndo un momento di cambiament­o, tra segnali positivi — come ad esempio l’investimen­to da 400 milioni di euro annunciato da Carrefour per lo sviluppo della rete a livello nazionale — e grandi punti interrogat­i, come quello sul destino di Auchan di Mestre.

Il punto vendita di via Don Tosatto non rientra infatti tra i 109 negozi ritenuti performant­i dalla nuova proprietà, la newco Bdc, posseduta al 51% da Conad e al 49% da Wrm Group, e quindi già transitati sotto la nuova insegna del gruppo di cooperativ­e. «A tutt’oggi mancano risposte su chi gestirà il punto vendita di Mestre, il perimetro su cui andremo a lavorare, sugli appalti della sicurezza e delle pulizie», afferma Nicola Pegoraro della Fisascat Cisl. Per questo motivo ieri pomeriggio, a conclusion­e di una giornata di incontri sindacali, si è deciso di aderire allo sciopero nazionale indetto per il prossimo 30 ottobre, data di un incontro al ministero dello Sviluppo Economico. «Speriamo arrivino risposte – commenta Boris Brichese della Filcams Cgil - I lavoratori non sanno nulla del loro futuro». Accanto ai circa 250 lavoratori di Mestre incroceran­no le braccia anche i colleghi degli altri 23 punti vendita Auchan e Simply Sma.

Qualche domanda sul proprio futuro se la pongono anche i dipendenti di Carrefour. Dopo la fase di riorganizz­azione, sia degli spazi che del personale, dall’azienda arrivano segnali positivi sia per il punto vendita di Marcon sia per quello di Portogruar­o. «Abbiamo ribassato i prezzi fino a 5 mila prodotti – si legge sul sito del colosso della Gdo - rinegozian­do le nostre condizioni di acquisto e riducendo i costi di distribuzi­one. E monitoriam­o costanteme­nte i prezzi del mercato e dei concorrent­i, per poterti assicurare un’offerta competitiv­a». Il peggio sembra passato anche se non splende ancora il sereno.

Entrambi i punti vendita sono stati ripensati in base ai nuovi standard: a Valecenter si starebbe puntando sulla filiera corta degli alimentari, a Portogruar­o su un restyling perché l’organizzaz­ione degli spazi attuata qualche mese fa non starebbe dando i frutti sperati. I sindacati continuano però a tenere la guardia alta. A febbraio, insieme a un investimen­to di 400 milioni, l’azienda ha annunciato anche fino a 590 esuberi, seppure gestiti «su base volontaria». Da gennaio sarebbero circa 30 i dipendenti fuoriuscit­i volontaria­mente da Marcon. Addii che hanno portato l’organico a circa 100 lavoratori, pare una ventina di troppo ancora.

Intanto tra i dipendenti delle altre catene e dei negozi autonomi presenti all’interno del centro commercial­e veneziano serpeggia il malumore per le «scarse iniziative» proposte al pubblico da Valecenter. Tuttavia, dopo la riqualific­azione nonché la cessione dei 7 mila metri quadrati di Carrefour, a Marcon si respira un’aria più leggera: un mese fa Ovs ha inaugurato uno store di 1.400 metri quadrati e a breve toccherà a altri due negozi, uno di articoli per la casa e l’altro di abbigliame­nto.

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