Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tragedia sfiorata a Ca’ Roman: tre messi in salvo
VENEZIA Anche da lontano si vedeva che quel peschereccio stava andando a zig zag. E la sensazione era proprio che fosse fuori controllo. «E’ colpa di un malfunzionamento al radar», aveva però sminuito la situazione il comandante, avvicinato dalla Guardia costiera, promettendo che si sarebbe fermato e che avrebbe aspettato il sorgere del sole prima di ripartire. Ma non lo ha fatto. Non appena le motovedette se ne sono andate lui è ripartito e, poco dopo, si è schiantato contro una briccola. La barca è affondata, ma fortunatamente i militari erano ancora nelle vicinanze e hanno messo in salvo lui e i due marinai, che hanno rischiato la vita.
Si è sfiorata la tragedia ieri notte in laguna, a Ca’ Roman, nei pressi di Pellestrina. Il peschereccio «Riccardo T» è stato inghiottito dall’acqua dopo aver centrato uno dei pali galleggianti. La visibilità a quell’ora, intorno alle due del mattino, era scarsa a causa della nebbia. Ma tutto è cominciato molto prima, quando l’equipaggio della «Zio Tore», addetto alla vigilanza del Mose, si è accorto che il motopeschereccio era fuori controllo. Gli addetti alla sicurezza hanno allertato la Guardia costiera, che ha contattato via radio il comandante, Elio Nordio. Un pescatore conosciuto a Chioggia, soprattutto dopo che nel 2003 era riuscito a pescare uno squalo femmina lungo circa otto metri al largo della costa clodiense. Giovedì sera insieme all’equipaggio stava proprio rientrando da una battuta di pesca. Ai militari della Capitaneria ha risposto di stare tranquilli, che aveva registrato un malfunzionamento al radar e che si trovava alla bocca di porto di Chioggia e stava rientrando. Dagli strumenti della sala operativa, però, risultava essere in una posizione diversa, e cioè all’altezza di Malamocco, nel canale d’ingresso. Tra l’altro, stava creando intralcio all’ingresso delle navi.
Nordio avrebbe assicurato che il guasto era stato riparato. Gli uomini della Guardia costiera, per esserne certi, con due motovedette sono partiti da Chioggia e da Venezia per raggiungerlo. Al loro arrivo, Nordio ha risposto che non c’era alcun bisogno di assistenza, che aveva ormeggiato a Pellestrina per passare la notte e ripartire alle prime luci. Gli uomini della capitaneria si sono allontanati e appena le motovedette sono state fuori vista, il peschereccio è ripartito verso Chioggia. Un movimento che la sala operativa ha subito visto. Il tempo di percorrere poche decine di metri e il peschereccio ha centrato una briccola ed è affondato. I soccorritori hanno fatto marcia indietro. Uno dei membri dell’equipaggio era finito in acqua, l’altro era riuscito a rimanere sulla barca e il comandante era rimasto intrappolato nella cabina. Sarebbe bastato qualche minuto in più per un epilogo drammatico. Tutti e tre sono stati messi in salvo, ma sono in corso approfondimenti per ricostruire meglio l’incidente e verificare le responsabilità. ● Giovedì notte il peschereccio «Riccardo T» è naufragato dopo aver colpito una briccola all’altezza di Ca’ Roman
● La Guardia Costiera aveva già mandato due vedette in soccorso della barca, che stava andando a zig zag, ma il comandante l’aveva rifiutato dicendo che si sarebbe fermato
● Invece è ripartito e c’è stato l’incidente: tutti salvati i 3 a bordo