Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il cognato condannato e gli «ordini» alla compagna

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VENEZIA «Me gà dito “se no te disi queo che go dito mi, te ve in gaera”. Iu me obbliga a dire ‘e robe (...) gnanca al peggior nemico no gavaria fatto una roba del genere». Così, nel 2016, diceva Marta, la compagna (oggi accusatric­e) di Felice Maniero, alla suocera Lucia Carrain, riferendos­i alle accuse lanciate contro l’ex cognato del boss, il dentista toscano Riccardo Di Cicco ( foto). Maniero lo aveva accusato di aver gestito, insieme al broker Michele Brotini, il suo «tesoro»: 22 miliardi di lire in Italia e 11 in Svizzera. Come a dire che le tensioni tra «coniugi» non mancavano, quando si parlava di affari. E aveva colpito che la donna, sentita come testimone nel corso del processo a Brotini, che aveva scelto la strada del dibattimen­to in aula, avesse sempre parlato di «il Maniero» o «il mio compagno», senza mai lasciarsi andare a un più affettuoso «Felice». Che fossero già i primi segni di una convivenza difficile?

Quel che è certo è che comunque quello è stato l’ultimo, in ordine cronologic­o, dei processi di Maniero, anche in questo caso non da imputato, ma da «grande accusatore». Di Cicco è stato condannato in primo grado a 4 anni e 10 mesi, diventati in appello 4 anni, mentre Brotini, che non ha potuto godere dello sconto di un terzo della pena per il rito abbreviato, si è preso la bellezza di 8 anni: per lui in gennaio è stato fissato il processo di appello. Per entrambi l’accusa era quella di riciclaggi­o, anche se i giudici hanno tolto una parte fondamenta­le delle imputazion­i della Dda di Venezia, ovvero l’aggravante mafiosa: ben sapevano che i soldi erano di provenienz­a delittuosa, ma la mala del Brenta era già stata smantellat­a quando Maniero consegno loro l’ultima tranche di denaro nel 1995, nel periodo in cui si «pentiva». Per questo con la loro azione non avrebbero favorito l’organizzaz­ione mafiosa. E’ invece stata salvata, anche e soprattutt­o grazie alla prescrizio­ne, la sorella di Maniero ed ex moglie di Di Cicco, Noretta. (a. zo.)

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