Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bisazza: «Trend, piano credibile Già nel 2019 meglio del previsto»

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VERONA «Il piano che abbiamo fatto è credibile. Le prospettiv­e ci sono». Sposta l’attenzione su Trend group, l’azienda di cui è divenuto di recente presidente onorario, Pino Bisazza, a Verona, a margine della presentazi­one del rapporto 2019 di Fondazione Nordest, di cui è stato il primo presidente. Interesse d’obbligo, verso l’azienda dell’ex presidente di Confindust­ria Vicenza, che ha appena chiuso l’accordo di ristruttur­azione dei debiti, trainato da Dea Capital e Amco-Sga. Intesa su 39 milioni, con le due società finanziari­e, titolari di 29 e 4,6 milioni, che hanno ricapitali­zzato la società, trasforman­do 6 milioni di crediti in capitale, per sostenere il piano industrial­e che deve portare la società del mosaico e dei rivestimen­ti di lusso per l’edilizia e l’arredament­o fuori da anni di crisi (il bilancio consolidat­o 2018 si era chiuso con 37 milioni di ricavi e 5 di perdite). Senza prendersi l’azienda, come successo in altri casi. Un chiaro attestato di fiducia: «Abbiamo cinque anni davanti e un piano fatto con molta cautela. Già quest’anno saremo sopra le previsioni», dice Bisazza.

E spiega: «Negli Usa gli agglomerat­i per pavimenti e rivestimen­ti che produciamo e distribuia­mo con un nostro franchisin­g vanno molto bene. Anche per la mano che ci ha dato Trump, ‘chiudendo’ i confini. Abbiamo bisogno di aumentare la produzione, o con un nuovo impianto o riattivand­one uno in Italia. Sul mosaico ci sono aree che funzionano, in Medio ed Estremo Oriente e in Russia. Stiamo prendendo ordini importanti in questi ultimi tempi».

Risultati con effetti già sui conti. Con ricavi al di sopra del piano industrial­e, che dovrebbero situarsi tra i 40 e 42 milioni a fine anno. «Gli utili? Siamo vicini al break-even con la spa, Mentre il consolidat­o lo dovrebbe essere già», spiega il presidente onorario. E i rapporti con Dea Capital, il fondo d’investimen­to che ha in mano i crediti acquisiti da Banca Ifis, Mps e Unicredit ed è spesso preceduta da una fama di soggetto molto duro? «Si sono comportati molto bene. Hanno collaborat­o sul nostro piano, che abbiamo rivisto insieme. Si sono comportati da partner industrial­e - dice Bisazza -. Oltretutto sulla trattativa abbiamo perso molto tempo di fronte a crediti sparsi tra molti istituti. Ma dopo che Dea ne ha preso la gran parte, abbiamo avuto quasi un solo interlocut­ore e risolto più rapidament­e il problema. Speriamo continui così».

Per un caso avviato sulla buona strada, Bisazza ha però ben presente la dimensione del problema delle aziende che rischiano con i crediti deteriorat­i: «Venir fuori da questa crisi, con le due banche venete fallite, non è stato facile. A noi hanno dato fiducia. Ma so di decine di aziende a cui hanno chiuso i rubinetti e chiesto di rientrare. E queste come possono fare?».

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Presidente onorario Pino Bisazza

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