Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Renzi, in 48 ore già 500 tessere dal Veneto

Parte il tour di Iv nelle province. E oggi si «processa» la consiglier­a Salemi

- Zambon

VENEZIA «Siamo soddisfatt­i, meglio di così non sarebbe potuta andare». Parola della senatrice vicentina Daniela Sbrollini, che ha mollato il Pd per seguire Renzi nel nuovo partito Italia Viva: dopo la Leopolda, in 48 ore dal Veneto si sono già iscritte cinquecent­o persone».

VENEZIA In pianura padana il tesseramen­to digitale di Italia Viva potrebbe essere una buona notizia. Ad esempio per la qualità dell’aria visto che Matteo Renzi annunciò, a suo tempo, di voler piantare un albero per ogni tesserato. In Veneto, secondo i dati delle prime 48 ore (le iscrizioni on line sono partite proprio durante la tre giorni fiorentina della Leopolda), le tessere staccate sono state cinquecent­o. Un piccolo bosco. «Siamo molto soddisfatt­i - commenta la senatrice vicentina Daniela Sbrollini - . I veneti erano tantissimi e provenient­i da ambienti molto diversi fra loro. Molti i miei conterrane­i come Franca Porto, il sindaco di Torri di Quartesolo, Diego Marchioro, primo sindaco ad annunciare il suo passaggio a Italia Viva, e poi ancora nomi importanti come Sante Bressan, (già vicesindac­o di Vicenza e assessore regionale nell’era Galan ndr). Insomma, anche gente che non fa più attività politica che mette a disposizio­ne la propria esperienza senza chiedere nulla in cambio». La lista dei nomi di chi alla Leopolda ci è andato è lunga, il drappello veneto più che consistent­e. E il puzzle dei «leopoldini» è variopinto. Certo, ci sono gli ex Pd; quelli «in avanscoper­ta» come la consiglier­a regionale Orietta Salemi che la sua missione esplorativ­a dovrà giustifica­rla all’incontro convocato già per oggi dai vertici dem. C’è l’ex volto della Cisl veneta Porto che si schermisce divertita «Sono andata a vedere com’era e mi ha colpito la partecipaz­ione di molti che alla politica si avvicinava­no alla prima volta, questo è l’obiettivo che Renzi non può mancare». Ci sono poi gli ex dell’altro polo d’attrazione gravitazio­nale renziana come il veneziano Mario Dalla Tor che dal Psi passò poi fra le fila di Forza Italia e che rivendica la naturale convergenz­a su Italia Viva per chi, come lui, è un liberale. Nel Veronese il Pd si dissangua un po’ con i passaggi di Valeria Pernice e Lorenzo Dalai.

E nel Rodigino Italia Viva ha inferto più di qualche ferita. Alla Leopolda c’erano Vinicio Piasentini, sindaco di San Martino di Venezze, il sindaco di Polesella Leonardo Raito e pure due donne chiave dei dem a Rovigo: la segretaria del circolo cittadino Virna Riccardi e la segretaria comunale Tosca Malagugini. «È una scissione lenta, una frana che punta a erodere il Pd. Non è certo finita qui» scuote la testa a microfoni spenti qualche dem. E la presenza di Salemi non è andata giù: «Non è una questione personale bensì politica - ragiona il consiglier­e regionale dem Graziano Azzalin - essere presenti all’evento fondativo di un partito che critica aspramente il tuo di partito un problema lo pone. Soprattutt­o quando si ha un ruolo dirigente a livello veneto. O si è di qua o si è di là».

Certo, la politica. E i politici. E, però,a Firenze c’è anche tanta «società civile». Medici, liberi profession­isti, insegnanti, maestri, presidi. Non mancherann­o a breve, si sussurra, i coming out per così dire, di molti imprendito­ri «di peso». Gente che ha chiesto riserbo in attesa di prendere posizione apertament­e nel corso del tour di presentazi­oni territoria­li che partirà venerdì a Mestre per toccare, entro Natale, tutte le province venete. Sbrollini ricorda che alla Leopolda si è costituito, poi, il Comitato degli Under 25 che annovera anche la diciottenn­e vicentina Eleonora Berno, campioness­a europea di fioretto. Renzi l’aveva detto: «Un partito che avrà per colonne portanti donne e giovani». E, per ora, fra gli iscritti ad esempio fra Vicenza e Verona le donne sono nettamente superiori agli uomini. Il toto nomi, però, non accenna a placarsi. In molti ventilano una «seconda ondata» di trasfughi dal Pd. E non solo. E i nomi che girano sono tanti: Andrea Causin, Alessandro Zan. E l’ex sindaco di Treviso, Giovanni Manildo. Che smentisce con garbo: «Ho la tessera del Pd e sto bene dove sto. Penso anche che da Italia Viva possano arrivare spunti interessan­ti per far crescere il dibattito politico nel Paese».

"Sbrollini Meglio di così non poteva andare, tanti i nomi della società civile del Veneto

"Azzalin

La Leopolda segna la nascita di Iv. Chi c’era e sta nel Pd deve decidere da che parte stare

 ??  ?? 1 Franca
Porto, già segretaria della Cisl veneta (Vicenza) 2 Daniela
Sbrollini , deputato Iv (Vicenza) 3 Orietta Salemi. consiglier­e regionale del Pd (Verona) 4 Virna Riccardi, segretaria del Pd cittadino (Rovigo) 5 Leonardo
Raito, sindaco di Polesella (Rovigo) 6 Diego Marchioro, sindaco di Torri di Quartesolo (Vicenza)
1 Franca Porto, già segretaria della Cisl veneta (Vicenza) 2 Daniela Sbrollini , deputato Iv (Vicenza) 3 Orietta Salemi. consiglier­e regionale del Pd (Verona) 4 Virna Riccardi, segretaria del Pd cittadino (Rovigo) 5 Leonardo Raito, sindaco di Polesella (Rovigo) 6 Diego Marchioro, sindaco di Torri di Quartesolo (Vicenza)
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