Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Baby calciatore muore a scuola Aveva appena ottenuto l’idoneità

Il ragazzo, calciatore, aveva appena ottenuto il certificat­o di idoneità sportiva. La tragedia all’Istituto Bersanti

- Bensa

CASTELFRAN­CO Uno studente e calciatore di 14 anni, Sukhraj Rathor, residente con la famiglia di origine indiana a Riese Pio X (Treviso), è morto ieri mattina durante l’ora di ginnastica all’Itis di Castelfran­co. Dopo un periodo di stop, aveva appena ottenuto l’idoneità per tornare a giocare a calcio.

CASTELFRAN­CO VENETO (TREVISO) «Voglio sapere perché mio figlio è morto. E pretendo giustizia». Un grido straziante squarcia il silenzio del pronto soccorso dell’ospedale di Castelfran­co Veneto, nel Trevigiano. Jasdir Rathor, da 32 anni in Italia, è accanto alla moglie 46enne Jasvir, che giace in lacrime su un lettino in stato di choc: alcune decine di metri più in là, custodito nelle celle dell’obitorio, c’è il corpo del loro figlio minore, Sukhraj, studente di 14 anni. Sukhraj è stato stroncato da un malore poco dopo mezzogiorn­o, a scuola, mentre praticava la corsetta di riscaldame­nto nell’ora di educazione fisica. Il ragazzo era uno studente modello, «serio e sorridente con tutti» assicurano i parenti. Ma soprattutt­o era un calciatore. E solo giovedì scorso aveva ottenuto il certificat­o di idoneità sportiva dall’Usl 2 Marca Trevigiana. Venerdì aveva effettuato il primo allenament­o e, se non fosse stato bloccato da impediment­i familiari, domenica avrebbe disputato la sua prima partita dopo un anno di stop. «Tutto ok», avevano decretato i medici. Ma ieri la vita del ragazzo è stata spezzata da un malore tanto improvviso quanto fulminante.

Sukhraj si è accasciato di colpo sul campetto dell’Istituto Tecnico Tecnologic­o «Eugenio Barsanti» di Castelfran­co. Il suo turbante blu, che indossava sempre, è rotolato qualche metro più in là. Gli attimi successivi sono stati concitatis­simi: la professore­ssa ha afferrato un defibrilla­tore e ha tentato di rianimarlo mentre i sanitari, giunti in pochi istanti dal vicino ospedale San Giacomo, hanno lavorato oltre mezz’ora per riavviare il giovane cuore. Tutto inutile. La domanda che si pongono tutti, adesso, è: com’è potuto accadere? Sul caso indaga la procura di Treviso: il pm Mara Giovanna De Donà ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia, che avrà luogo fra oggi e domani. Anche perché Sukhraj era già stato afflitto da problemi di salute: in passato aveva accusato svenimenti a casa e a scuola, fonti mediche parlano di una possibile forma di epilessia. E qualche settimana fa una prima visita condotta a Castelfran­co non era andata bene: «Ma la famiglia ha deciso di proseguire gli accertamen­ti e giovedì il medico gli aveva dato il nulla osta per giocare», assicura Pietro Gazzola, presidente dell’Unione Rsv. Del resto il calcio è una passione di famiglia. Appena l’altroieri il fratello 26enne, ingegnere meccanico alla Steelco, aveva incontrato la società sportiva per trattare la possibilit­à di allenare gli esordienti, dopo aver giocato fino agli juniores e agli amatori. Sukhraj voleva seguire la stessa strada, da attaccante. E i problemi del passato sembravano superati. Ma qualcosa, nel suo cuore, non funzionava e la magistratu­ra vuole capire se fosse possibile individuar­e l’eventuale patologia. «Voglio sapere perché è morto», grida papà Jesdir.

Nell’atrio del pronto soccorso c’è il cugino Manavjeet, 16 anni, che fatica a trattenere le lacrime: «È sempre stato bene, siamo sconvolti». Con lui c’è lo zio di Sukhraj, Sing Paramjit: «È stato con me ad agosto, per due mesi, quando i genitori erano via: sempre allegro, gentile, una vera forza». Cos’è successo lo accerterà, appunto, l’autopsia. Nel frattempo Gazzola non si dà pace e chiude gli impianti sportivi per due giorni, in segno di lutto. Mentre il sindaco di Riese Pio X, Matteo Guidolin, assicura: «Cercheremo di stare vicino alla famiglia». «Era bello e alto, educato e sorridente. Portava un piccolo turbante blu ed era benvoluto da tutti. Ho pianto nel vederlo, e ho pregato per lui», scrive l’insegnante Antonio Valletta su Facebook. In attesa di capire cos’abbia strappato alla vita il ragazzo col turbante blu.

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 ?? Le lacrime ?? Sopra il campetto della scuola luogo del dramma. Qui a sinistra i parenti del ragazzo in ospedale e a destra Sukhraj, (a sinistra)
Le lacrime Sopra il campetto della scuola luogo del dramma. Qui a sinistra i parenti del ragazzo in ospedale e a destra Sukhraj, (a sinistra)

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