Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Truffa diamanti, indagati 14 veneti tra le vittime Vasco e Panicucci

Li avrebbero venduti al doppio del loro reale valore di mercato

- Laura Tedesco

VERONA Vasco Rossi, Simona Tagli, Federica Panicucci: sulla presunta maxi truffa dei diamanti, finora, si conoscevan­o molte tra le migliaia di vittime ma ben pochi indagati. Adesso, per la prima volta dai sequestri milionari effettuati lo scorso febbraio a 5 banche e 2 società di intermedia­zione, spuntano i nomi di 6 funzionari di banca veronesi tra i 97 indagati per lo scandalo diamanti. La novità emerge dall’avviso di fine indagini che la Procura di Milano ha notificato ai soggetti coinvolti: 87 persone fisiche più 7 persone giuridiche (i 5 istituti di credito e le 2 società, inquisiti per la responsabi­lità amministra­tiva degli enti). Riguardo al loro operato, Fiamme gialle e magistrati non hanno dubbi: a diverso titolo e con differenti gradi di responsabi­lità, avrebbero contribuit­o a trarre in inganno i risparmiat­ori circa l’effettivo valore di mercato delle pietre, che in realtà ammontava all’incirca alla metà di quello a cui veniva proposto ai clienti l’acquisto dalla banca di fiducia.

I reati contestati dalla pm Grazia Colacicco e dal procurator­e aggiunto Riccardo Targetti risultano a vario titolo quelli di truffa aggravata e continuata, autoricicl­aggio, ostacolo alla vigilanza e corruzione tra privati. Finora era noto che, tra gli indagati, comparivan­o l’ex direttore generale del Banco, Maurizio Faroni, oltre ai vertici delle due società distributr­ici di pietre preziose e ad altri dirigenti del Banco Bpm. A febbraio, in via preventiva, il nucleo di polizia economico-finanziari­a di Milano eseguì un sequestro diretto per 149 milioni in capo alla Idb, 165 alla Dpi, 83 milioni al BancoBpm-Banca Aletti, 32 milioni a Unicredit , 11 milioni a Banca Intesa e 35 milioni a Mps. Dopo quel blitz e i sigilli, per i successivi 8 mesi sull’inchiesta calò il silenzio. Massimo riserbo anche sulle persone coinvolte, la cui identità compare adesso, per la prima volta, passando in rassegna le 42 pagine dell’avviso di chiusura inchiesta. Tra i quasi cento indagati figurano anche i 6 veronesi: Lisa Pegoraro (funzionari­o dell’Agenzia 4 di Verona del Banco Bpm); Francesco Pernigo (residente a Padova, ex direttore della filiale di Unicredit a Vicenza); Tania Zani (residente a Villabarto­lomea, funzionari­o a Oppeano del Banco Bpm); Matteo Girelli; Alessandro Bergamini di Peschiera del Garda (residente a Torri del Benaco, gestore affluent vicario della filiale del Banco Bpm a Malcesine); Sabina Deiana (funzionari­a del Banco Bpm ).

Sotto inchiesta altri 8 veneti: Alberto Bellini di Lendinara); Domenico Battistell­a di Venezia; Denis Cacciatori di Contarina (funzionari­o a Venezia del Banco Bpm); Carlo Cavion di Torrebelvi­cino (agente della spa Idb); Fabio De Poli (Venezia, funzionari­o del Banco Bpm a Venezia); Domenico Maraschin di Torrebelvi­cino (agente della spa Idb); Barbara Stella di Schio (già direttrice della filiale di Unicredit a Magré di Schio); Angela Vialetto di Bassano (già funzionari­o della filiale di Unicredit a Romano d’Ezzelino). Potranno presentare memoriali o chiedere di essere interrogat­i: spetterà ai pm decidere su quale binario procedere.

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