Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tante proposte per rilevare il locale, una in particolar­e

- Mo. Zi.

MESTRE Ai clienti della pausa pranzo la comunicazi­one è arrivata ieri via mail. Invece del solito menu di giornata, un laconico: «Buongiorno. Oggi il locale cessa l’attività. Tante care cose». Domenica è stato l’ultimo giorno di apertura del Palco di piazzetta Battisti ha abbassato le saracinesc­he. «Fondamenta­lmente, mi sono stufato – spiega – Le vicende del Candiani e dell’M9 dimostrano che eventi di evidente qualità non sembrano più interessar­e le persone. Nel mio piccolo ho cercato di portare musica, cabaret, presentazi­oni di libri, incontri sulla politica senza mai una maggiorazi­one delle consumazio­ni, con locale sempre aperto anche a chi non consumava. Ma alla fine ho capito che il gioco non valeva la candela: questa è una città, o forse una società, brava a sciupare le proposte». Una storia d’amore che si è conclusa, insomma. Lo sforzo di tanti anni di tenere viva la piazza ha perso la passione per molte ragioni. Le continue spaccate alle vetrine. O, altro esempio, il premio avuto da slot-mob per aver scelto di non mettere nel locale i videopoker. Anzi, il suo biliardino senza gettoniera era diventato un simbolo quando nel 2014 il locale fu multato dai vigili urbani perché tutti i giochi con apparecchi­atura hanno bisogno di specifica autorizzaz­ione. La storia fece il giro d’Italia. L’allora sindaco Giorgio Orsoni si andò a fare un partitella al biliardino, Massimo Cacciari si schierò dalla sua parte e il suo caso fece sì che la Regione approvasse la legge sulla diffida amministra­tiva. L’estate dell’anno scorso, dopo i ricorsi respinti dal giudice di Pace e dalla Prefettura, il pronunciam­ento definitivo: Ceolin ha Ceolin gioca a biliardino con l’allora sindaco Giorgio Orsoni

Annuncio Una mail ai clienti «Il locale cessa l’attività, tante care cose»

dovuto pagare la multa di 1.200 euro. Nel frattempo, dal Palco sono passati comitati, movimenti politici, scrittori, associazio­ni. «Multe, spaccate e casini vari alla fine non c’entrano. Mi sono stufato. Per me non era solo un’attività commercial­e ma è scemato l’entusiasmo. Un’esperienza fantastica che si conclude», allarga le braccia. Non sarà un addio ma un arrivederc­i: Ceolin è titolare dell’azienda e da un mese si sono fatti avanti

diversi gestori per rilevarla. Il locale dovrebbe riaprire il mese prossimo con lo stesso nome e un gestore diverso ma le trattative con una delle più importanti realtà mestrine della ristorazio­ne sono in corso. «Un bel progetto, ma è scemato l’entusiasmo – dice Si è esaurita quella spinta. Ma altri raccoglier­anno il testimone. Io mi riconquist­erò il mio tempo».

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Con il sindaco

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