Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cansiglio ripulito dai tronchi «Ora diventi sito Unesco»
All’abbondanza di legname è seguito il crollo dei prezzi ma alcune aziende lo hanno acquistato a prezzi superiori per non speculare sulla tragedia
CANSIGLIO (BELLUNO) Entro fine anno il Cansiglio sarà ripulito dai tronchi schiantati dalla tempesta Vaia. «Chiederò che la foresta venga inserita dal- l’Unesco all’interno del circuito delle faggete protette» dice Zaia. Il ruolo delle aziende che hanno accettato di non speculare sul prezzo del legname.
CANSIGLIO (BELLUNO) La tempesta Vaia ha schiantato al suolo nella foresta del Cansiglio 30 mila metri cubi di legname. Di norma, in un anno, ne vengono raccolti circa 10-12 mila metri cubi, il che significa che passata la catastrofe Veneto Agricoltura, che della foresta è la proprietaria, si è trovata a dover raccogliere nell’arco di pochi mesi l’equivalente di tre anni di lavoro, a cui si sono aggiunti altri 10 mila metri cubi provocati dalle nevicate della primavera scorsa: «In poche settimane abbiamo suddiviso il materiale in piccoli lotti di 2.000-2.500 metri cubi - spiega il commissario dell’agenzia regionale, Alberto Negro - e stretto accordi con dieci aziende boschive locali, che si sono messe subito al lavoro. Ad oggi, l’85% del territorio colpito è stato ripulito. Il lavoro sarà terminato entro la fine dell’anno». E Vaia, si spera, a quel punto sarà solo un brutto ricordo.
Come in altre zone devastate dalla tempesta si è quindi posto il problema della vendita del legname rimasto a terra, il cui prezzo è crollato a causa della grande disponibilità improvvisamente immessa sul mercato (sono noti gli interessamenti delle segherie austriache, tedesche e soprattutto cinesi). È stata quindi attiva la «filiera solidale Pefc» (la Pefc è una certificazione indipendente che attesta che il legname proviene da una gestione boschiva «sostenibile») che ha chiesto alle ditte del settore di acquistare il legno ad un prezzo equo, il più vicino possibile a quello corrisposto prima di Vaia. Tra coloro che hanno aderito, c’è la Itlas di Vittorio Veneto, interessata ai faggi (in Cansiglio ci sono anche abeti rossi e bianchi), e disposta a pagarli 135 euro al metro cubo contro i 30-40 euro metro cubo oggi stabiliti dal mercato, che ha serbatoi importanti in Bulgaria e Francia. Il legname acquistato all’interno della filiera solidale attivata da Veneto Agricoltura sarà tracciato e riconoscibile dai consumatori grazie ad un apposito logo.
«L’obiettivo - sottolinea il governatore Luca Zaia, qui nelle vesti di commissario per l’emergenza - è di valorizzare il più possibile l’area del Cansiglio facendone un brand, per questo vi annuncio che dopo le Dolomiti e le Colline del Prosecco, chiederò all’Unesco di inserire nei suoi elenchi anche la foresta del Cansiglio, all’interno del sito transnazionale delle “faggete vetuste”». L’Unesco ha infatti deciso di tutelare questo tipo di foreste non disturbate dall’antropizzazione, che si sono sviluppate dopo la fine dell’ultima era glaciale partendo da poche aree isolate nelle Alpi, Carpazi e Pirenei. Oggi il sito Unesco conta 77 parti in 12 Paesi europei: oltre all’Italia, Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina.
Tornado alla ricostruzione, in primavera nell’area di Pian Rosada verrà allestito un cantiere sperimentale per l’eliminazione delle ceppaie (il cui costo è di 35 euro l’una, si stanno studiano nuove tecnologie per la triturazione in loco anziché l’asportazione che, peraltro, lascia enormi buchi nel terreno da ricoprire), la risistemazione delle attrezzature turistiche e dei parcheggi e il reimpianto del bosco: «Ripianteremo i faggi - dice Zaia non meticceremo il Cansiglio. Certo si dovrà fare attenzione ai cervi, che ne divorano i germogli, ma state sicuri che finché in Regione ci sono io, ai cervi non si spara».
Martedì, a Palazzo Balbi, si terrà la conferenza stampa dell’anniversario di Vaia e quella sarà l’occasione per fare il punto dei lavori. Ieri il governatore ha ricordato che il Veneto ha avuto «100 mila ettari interessati, di cui 28 mila rasi al suolo. Al 30 settembre abbiamo aperto 1746 cantieri, investendo 377 milioni di euro. Tutti i soldi che avevamo a disposizione per l’annualità 2019 sono stati spesi. Ai privati e alle aziende che hanno subito danni è stata liquidata una cifra pari a 88 milioni di euro. Ora - ha concluso Zaia attendiamo le altre due tranche promesse dal governo, per un totale di un miliardo».