Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ricorso contro il via libera di Ca’ Corner
Il Comitato Altro Lido non ha dubbi: l’Autorizzazione unica ambientale per aprire l’impianto di trattamento dei rifiuti edili della ditta Bergamo non doveva essere concesso dalla Città Metropolitana, anzi è illegittimo. Tanto che il Caal a firma dell’avvocato Annamaria Marin, la presidente della Camera penale di Venezia ha presentato un ricorso con richiesta di sospensiva al Tar del Veneto. Il capanno-ne è sorto alle Terre perse nel 2013, vicino all’ingres-so nell’antico borgo di Malamocco. La ditta, spiega il Caal nel ricorso, per 2 volte si è rivolta allo sportello Suap del per ottenere l’autorizzazione che è stata negata con tanto di divieto di prosecuzione dell’attività per via dei manufatti abusivi e non suscettibili di sanatoria: l’area è soggetta a vincolo paesaggi-stico. Nel frattempo, il 29 aprile 2015, il consiglio regionale ha deliberato il Piano di gestione dei rifiuti che vieta l’apertura di nuovi impianti nell’area Unesco di Venezia. Ed ecco che la ditta Bergamo il 25 maggio 2018 attiva una procedura di verifica preliminare di assoggettabilità alla Via per un progetto di riattivazione dell’impianto di recupero rifiuti. «Con provvedimento sconcertante e privo di fondamento in fatto e in diritto, siffatta procedura di screening propedeutica al rilascio dell’Aua si concludeva con la determinazione di non assoggettabilità a Via» dice il ricorso. Sulla base del provvedimento la ditta ha presentato una terza richiesta di autorizzazione, ottenendo il sì di Ca’ Corner. «È errato il presupposto dell’esistenza dell’impianto al tempo dell’entrata in vigore del Piano regionale perché non è mai stata ottenuta alcuna autorizzazione», spiega Marin. Nel 2018 i Noe hanno sequestrato 800 tonnellate di rifiuti per gestione illecita, scrive il ricorso.