Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Quarisa diventa a 110 anni l’uomo più vecchio d’Europa

Nessuno supera il carabinier­e veneto, 110 candeline

- Di Andrea Alba

BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) Un bassanese sul tetto d’Europa. Con i suoi 110 anni e due mesi è Giovanni Quarisa, trevigiano d’origine e residente a Bassano, è da pochi giorni il maschio più anziano del Vecchio Continente.

Un ex carabinier­e, al quale lo spirito con il passare del tempo non è mai venuto meno: «Come si arriva a 110 anni? Piano piano, con le proprie gambe!» ha detto Quarisa anche di recente, lo scorso agosto, festeggiat­o per il suo compleanno dall’Arma e da più generazion­i di discendent­i: le due figlie Vilma e Mirella, i quattro nipoti e i dieci pronipoti (di cui uno di cinque anni). «Nonno, sei il più vecchio d’Italia, gli diciamo. E lui sorride - racconta Alessandra Menon, nipote di Quarisa -. Per ora ci siamo limitati al nostro Paese, se sapesse che lo è di tutta Europa.. non vorremmo fosse troppo».

Qualche giorno fa è venuto a mancare, in Germania, il tedesco Gustav Gerneth: con i suoi 114 anni di età deteneva il titolo di maschio più vecchio del mondo, seguito dal giapponese Chitetsu Watanabe (112 anni, tutt’ora in vita) e appunto da Giovanni Quarisa. L’ex carabinier­e è quindi ora il più anziano d’Europa.

La sua storia è la storia del Novecento italiano. Quarisa è nato il 24 agosto 1909 a Pieve del Grappa, nel Trevigiano, è rimasto lì per tutta la giovinezza vivendo il periodo del primo conflitto mondiale e a vent’anni si è arruolato nell’Arma dei carabinier­i. Dal 1931 al 1932 ha prestato servizio nella stazione di Salice Salentino, in Puglia, per essere spostato negli anni successivi in Trentino e successiva­mente a Bologna.

Arruolato nel sesto Corpo d’Armata nel secondo conflitto mondiale, nel 1943 è stato catturato dagli Alleati e ha passato due anni di prigionia a Dubrovnik in Dalmazia, per poi tornare in Italia a piedi. È a Bassano dal 1945: lì ha prestato servizio a guerra conclusa e lì ha scelto di rimanere. E anche dopo il congedo nel 1951 l’Arma, assieme alla famiglia, è rimasta uno dei grandi amori dell’ex appuntato: «Ogni anno, quando si avvicina agosto il nonno è contento, sa che verranno i carabinier­i a “rendergli omaggio” e per lui è una grande gioia. Ci tiene moltissimo, si mette quasi sull’attenti» sorride la nipote.

Quarisa, pur non potendo più camminare autonomame­nte, ogni mattina fa un giro in carrozzina per il quartiere di San Vito assieme al suo badante, Alberto. «Il nonno è sempre in sé, le mattine sono i momenti migliori. Al pomeriggio l’età un po’ si sente, fa più fatica a parlare – riprende Alessandra Menon –, nei giorni scorsi per lui c’è stata una

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Giovanni Quarisa Non fatemi parlare del mio passato, ormai è passato: bisogna guardare al futuro

bella sorpresa: è venuto a trovarlo il nuovo capitano della compagnia di Bassano, Filippo Alessandro, che ci teneva molto a conoscerlo».

I festeggiam­enti per «nonno» Giovanni non sono mai mancati. Lo scorso 24 agosto, quando l’anziano ha soffiato sulle 110 candeline, per lui è stata organizzat­a una grande festa nel parco di San Vito. E a chi gli chiedeva di raccontare episodi del suo passato, il 110enne rispondeva con l’ironia che l’ha sempre caratteriz­zato: «Il passato ormai è passato, bisogna guardare al futuro».

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A casa Giovanni Quarisa, trevigiano d’origine, il giorno del suo centodecim­o compleanno a Bassano

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