Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dopo il cancro alla Maratona

La squadra «Run for Iov» alla Maratona di New York

- Visentin

PADOVA Hanno avuto il cancro, sono state operate, hanno affrontato chemio, radioterap­ia, un lungo percorso di cura e tanta sofferenza. Sopravviss­ute. Ora non si fermano. Con le scarpe da corsa ai piedi puntano a molti altri traguardi. Superano limiti, paure, fatica. Sempre di corsa. Prossimo obiettivo: la Maratona di New York. Sono le ragazze del progetto «Run For Iov» di Ryla Onlus, una squadra formata da donne che hanno avuto il tumore al seno e dai medici dello Iov che le hanno curate: corrono insieme, un’alleanza terapeutic­a, sia in ospedale che sulle piste dI maratona di tutto il mondo. Non erano atlete, ora lo sono. Partendo da zero, anzi da sotto zero, perché il cancro lascia devastate, hanno iniziato ad allenarsi, a macinare chilometri. Oggi passano da una sfida all’altra: hanno corso a Valencia, Londra, in Italia, all’estero. Adesso andranno alla Maratona di New York dell’uno novembre 2020: 32 agguerrite atlete dai 30 ai 70 anni.

Simonetta quando ha ricevuto la diagnosi voleva fuggire, sparire. Ha riempito due valige e se ne è andata. Ma poi è tornata, ha affrontato il cancro. Ora vince maratone. Flavia era disperata, ha iniziato a raccontare ciò che le stava accadendo sui social e questa grande famiglia virtuale l’ha aiutata a sopportare la malattia. Adesso sui social narra anche le sue maratone. Federica e Cristina, sorelle, si sono trovate a rivivere il dramma attraverso cui era già passata la loro mamma. La stessa grinta che ci hanno messo nell’affrontare tutto, la mettono nella corsa. Francesca mentre aspettava di fare la chemiotera­pia ha incrociato l’ideatrice e anima della squadra, Sandra Callegarin, ex paziente dello Iov. Durante il suo percorso di cura, Sandra Callegarin aveva scoperto che la corsa la faceva stare meglio, la riempiva di energia. Così ha formato la squadra di pazienti oncologich­e, a cui si sono uniti i medici dello Iov (Istituto Oncologico Veneto). Sandra tornava carica di entusiasmo dalla Maratona di New York 2016, quando ha incontrato Francesca nella sala-chemio. Francesca da quel momento ha deciso che la malattia non l’avrebbe fermata. E che in quella squadra dei miracoli sarebbe entrata anche lei. Così è stato.

«Più ricerche hanno dimostrato che l’attività fisica riduce le recidive del cancro fino al 30% - fa notare Sandra Callegarin - . Noi siamo costanteme­nte monitorate da un’equìpe di medicina dello Sport, tutto ciò che facciamo è per stare meglio. Non c’è nulla di forzato o esagerato». Storie di coraggio, resilienza, amicizia. Che alimentano il progetto «Run for Iov».

Missione del progetto è la riabilitaz­ione psico-fisica delle donne che hanno avuto il cancro, la diffusione di un messaggio di speranza, coraggio e rinascita. Ma anche la sensibiliz­zazione alla prevenzion­e. «La nostra forza è nella squadra, nel condivider­e».

Raccolgono fondi per la ricerca e la cura del tumore al seno della Breast Unit dello Iov, sono già arrivate a 109mila euro. I medici che corrono con loro sono Stefania Zovato, Silvia Michielett­o, Tania Saibene, Samantha Serpentini, Antinella Brunello, Chiara Bortolato, Grazia Vernaci, Alice Menichetti. Il progetto è organizzat­o da Ryla Onlus con la collaboraz­ione dell’Istituto Oncologico Veneto, l’Unità Medicina dello Sport dell’azienda Ospedalier­a di Padova, la Rete Oncologica Veneta, il Dipartimen­to Medicina dello Sport dell’Università di Padova.

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 ??  ?? Insieme Donne che hanno avuto il cancro e medici che le curano insieme nella squadra «Run for Iov»
Insieme Donne che hanno avuto il cancro e medici che le curano insieme nella squadra «Run for Iov»

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