Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Mi davano 36 euro a settimana per sfamare dieci persone»
VENEZIA «Tale conversazione evidenzia gli elevati e attuali profili di rischio per la sicurezza e la salute degli ospiti, in tal caso ragazzi minorenni, vittime della politica aziendale dettata da Massimo Blasoni, volta alla continua riduzione dei costi di esercizio di tutte le strutture». Queste le parole degli investigatori nella misura cautelare che ha portato in carcere Massimo Blasoni e i suoi presunti sodali. Azioni e decisioni che potrebbero avere avuto degli effetti non solo sulle case di riposo che il politico-imprenditore di Forza Italia aveva in tutta Italia, ma anche sulle sei strutture venete, una delle quali dedicata proprio al recupero minori, che si trova a Marghera. Emblematico il colloquio avvenuto il giugno scorso tra una delle manager di Blasoni con una donna che si occupa di una struttura di accoglienza per ragazzi in difficoltà a Cuneo. Dice l’operatrice, che si lamenta dei tagli: «Io ho i ragazzi che sono tutti calati di peso perché mi danno un budget di 36 euro a settimana per sfamare 10 adolescenti (…) 36 euro a settimana, io conto le monete per andare a comprare le merendine, abbiamo i mobili vuoti, invasi dalle formiche, i ragazzi sottopeso…». Ecco quindi gli effetti del risparmio estremo messo in atto dai vertici delle strutture che appartengono alla «Sereni orizzonti», tutt’altro che serene sono apparse agli investigatori le prospettive di anziani e ragazzi affidati alle «cure» dell’imprenditore di Udine. Il quale ai suoi sottoposti parlava con toni da supereroe: «Io sono l’imperatore... perché io sono Dio... io sono il capo... in questa azienda, ovviamente». Frase che il «ras» degli ospizi pronuncia nel suo studio.