Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Rugbista picchia la ex, arrestato
Treviso, non contento il giovane ha pure minacciato di bruciarle la casa. Di qui l’ordine di carcerazione
Sul campo da gioco è sempre stato aggressivo ed evidentemente non ha saputo mantenere entro i limiti degli spalti quella rabbia con cui ha sempre affrontato le partite della serie «A» di rugby.
Allison Gobbo, classe 1993, origini brasiliane e carta di identità italiana, ieri è stato portato in carcere con l’accusa di aver picchiato e minacciato di morte l’ex fidanzata che, proprio per il carattere violento dell’uomo, aveva deciso di troncare il rapporto.
Da tempo Gobbo, che da quando ha lasciato il Rugger Travisium ha avuto anche alcuni problemi con l’alcol, manifestava comportamenti al limite. L’ex compagna era diventata bersaglio costante di minacce di morte.
L’uomo infatti l’avrebbe in più occasioni aggredita verbalmente e fisicamente minacciando di bruciare lei e la casa in cui viveva.
Nonostante i primi ammonimenti, Gobbo aveva continuato a inveire contro la donna fino a ieri, quando la mobile di Treviso ha eseguito l’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere.
Non è la prima volta che l’ex stella del Tarvisium finisce nei guai con la giustizia. Già in passato era stato colpito da provvedimenti giudiziari per aver malmenato i genitori nella casa familiare di Oderzo.
Due anni fa, una lite familiare era culminata con un accoltellamento in cui l’ex giocatore era rimasto a terra con una coltellata all’addome che l’ha lasciato per ore tra la vita e la morte. Nella tarda serata dell’11 settembre del 2017 era infatti tornato a casa pesantemente ubriaco e, in stato di alterazione, aveva aggredito la madre adottiva. Per difendere la moglie e se stesso, Gabriele Gobbo, allenatore del rugby Oderzo e padre di Allison, aveva preso un coltello e lo aveva piantato nel corpo del figlio rimediando un arresto e un processo per tentato omicidio, accusa poi caduta. In quell’occasione il rugbista fu operato d’urgenza e si salvò e, nonostante la vicenda sia finita con il perdono davanti alle telecamere da parte del rugbista nei confronti del padre, la litigiosità di quelle ore non sembra essere diminuita. Anche se i rapporti con la famiglia adottiva sono migliorati, l’uomo ha scaricato tutta la sua rabbia nei confronti della ex. Secondo Lorenza Secoli, difensore legale del rugbista, le cose però sono andate in maniera diversa. «Sono certa che riusciremo a ridimensionare le contestazioni -ha riferito il legale al termine della visita al suo assistito in carcere - Stiamo lavorando per ottenere una misura alternativa». Il rugbista ha raccontato la sua versione dei fatti durante l’interrogatorio di garanzia.