Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

San Camillo e Fatebenefr­atelli uniti Centro di Medicina in zona Auchan

Sanità privata, investimen­ti milionari. I rumors sulla concorrenz­a con l’Angelo

- Giacomo Costa Matteo Riberto

VENEZIA Due piani, decine di locali, macchinari d’avanguardi­a. Il biglietto da visita del nuovo Irccs San Camillo del Lido, appena passato sotto la gestione delle suore Mantellate serve di Maria - le stesse di Villa Salus - è la sua ala dedicata ai laboratori di ricerca. Mentre a novembre il Centro di Medicina presenterà il progetto della nuova sede mestrina: una struttura di 5.500 metri quadri che sorgerà in zona Auchan vicino al nascituro Lando. La sanità privata (in parte convenzion­ata) cresce e investe e ieri mattina al San Camillo, per tagliare il nastro, oltre all’amministra­tore Mario Bassano e al direttore scientific­o Dante Mantini, sono arrivati anche l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin e monsignor Luigi Mistò, presidente della commission­e pontificia per il settore sanitario.

«Papa Francesco usa spesso l’immagine della periferia, per richiamarc­i al nostro compito di assistere gli ultimi - ha ricordato Mistò - La malattia è la periferia delle periferie, e per questo è importante che sia ancora un ordine religioso a gestire il San Camillo. È la nostra missione». Assieme a loro, anche Antonio Gatta di Franklin Templeton, la società di investimen­ti che assieme alla milanese Silver Fir Capital ha acquistato dai padri camilliani l’ospedale scientific­o e la casa di cura Stella Maris con un nuovo fondo privato a impatto sociale, che ora mira al Fatebenefr­atelli: operazione che Gatta dà quasi per conclusa. Il fondo ha pagato 26 milioni e ne chiederà alle suore quasi uno all’anno (80 mila al mese) per i prossimi trenta.

L’ordine religioso di Pistoia ha costituito una newco per subentrare nella gestione: un milione e 800 mila euro per acquistare macchinari, profession­alità, contratti, forniture e soprattutt­o per conservare la qualifica di Istituto di ricovero e cura a carattere scientific­o,

Il San Camillo è un istituto di alta ricerca che condivide con appena altre 50 strutture in tutta Italia (due in Veneto). Questo ha permesso di mantenere tutti i posti di lavoro, compresi 50 giovani ricercator­i, visto che al San Camillo cura e ricerca si intreccian­o, anche se ora sono state divise le due ali della struttura, dedicandon­e una solo agli ospiti e l’altra ai laboratori; non è stato tagliato un solo posto letto, ma è stato necessario circa un milione di euro solo per la ristruttur­azione. «Abbiamo in mente tante sinergie con Villa Salus - ricorda ancora Bassano - vorremmo far arrivare i macchinari a Mestre, ma anche i medici del Terraglio qui al Lido. Certo, dobbiamo anche lavorare per migliorare i collegamen­ti, che oggi non sono molto agevoli per chi deve raggiunger­e gli Alberoni, magari per visitare un familiare per un’ora».

Al Centro di Medicina di viale Ancona è stato presentato il nuovo mammografo digitale 3D, che si affianca a quello già acquistato un anno fa ed è in grado di effettuare mammografi­e a risoluzion­e elevata, per potenziare il servizio di prevenzion­e che effettua ogni anno circa 10 mila mammografi­e. L’esame viene eseguito in 3,7 secondi e l’obiettivo è ridurre a 7 giorni i tempi di attesa per una visita. L’acquisto rientra in un progetto di potenziame­nto che culminerà con la realizzazi­one della nuova sede, annunciata ieri dall’ad Vincenzo Papes. «Grazie al supporto dell’amministra­zione contiamo di realizzare la struttura in massimo tre anni», ha spiegato Papes. L’investimen­to sarà di 10-12 milioni di euro per una struttura con due sale operatorie, una radiologia e diversi servizi ambulatori­ali tra cui una zona dedicata alla fisioterap­ia, oltre a 150 posti auto. Saranno impiegati una settantina di dipendenti e 200250 medici. Un numero di profession­isti elevato, che non sarà facile reperire vista la carenza di personale medico specializz­ato. Il timore è che il nuovo centro possa attrarre i medici del vicino Ospedale dell’Angelo, riducendon­e così l’organico. «Noi siamo complement­ari alle strutture pubbliche - ha però tranquilli­zzato Papes - Non nego che ci siano difficoltà a trovare medici, ma credo che alla fine i profession­isti scelgano strutture più grandi e meglio attrezzate. Si svilupperà una sana concorrenz­a». Tra i ben informati, però, si parla già di qualche movimento.

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