Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Italia viva, prime uscite dal Pd Maggioni o Caberlotto il segretario
Presentazione all’hotel Bologna. Moretto: è ora di cambiare
MESTRE Sala gremita all’hotel Bologna per il debutto a Mestre di Italia Viva tra nuovi iscritti, simpatizzanti e militanti di vecchia data di partiti centristi, «dem» e Forza Italia che si stanno guardando intorno. Ed è già toto-nomi per il coordinamento provinciale del partito, che non avrà una segreteria regionale ma solo dei segretari locali che designerà nel giro di un paio di settimane il coordinatore nazionale. Ettore Rosato ieri ha tenuto a battesimo la riunione provinciale con la portavoce e la referente per il Veneziano Sara Moretto. «È una grande emozione trovarmi tra tanti amici. Se sono qui è perché mi sono trovata ad un bivio – ha spiegato la deputata – Potevo scegliere di continuare sulla strada consolidata o intraprendere una strada che è più impervia ma che costituisce anche un’occasione unica per provare a cambiare le cose. E’ ora di cambiare anche in Veneto, dove la Lega da troppi anni qui dice una cosa e nei tavoli romani ne scrive un’altra». La prima occasione Italia Viva la coglierà alle elezioni regionali del 2020. Con quale candidato e quale alleanza, si vedrà. Di certo, quello di Renzi in Veneto «non sarà un partito degli ex ma nuovo: di riunioni dove si parla a vuoto senza decidere niente ne ho le tasche piene - ha scandito la Moretto, tra gli applausi – Riassumendo: meno organismi di partito, più iscritti e più decisioni». La rete di amministratori locali si sta costruendo a partire dalle Municipalità, dove sono avvenute le prime adesioni: a Venezia i consiglieri Cecilia Tonon e Tiziano Ballarin hanno lasciato il gruppo del Pd, come Monica Fortuna a Mestre. Maria Teresa Dini di Chirignago,Raffaele Ciriello di Mira, Mario Dalla Tor, Gianni Sopradassi, Pier Paolo Campostrini, Alessandro Maggioni, Marco Caberlotto, Diego Vianello, Markus Hedorfer, Federico Oggian, Stefano Tigani e
Matteo Montagner sono già della squadra di Italia Viva. C’è anche la giovane Aurora Marchioro, studentessa di Santa Maria di Sala che sogna di vedere un primo ministro donna. Nel pubblico anche Ugo Bergamo, Pompeo Volpe, Franco Vianello Moro, Massimo Venturini, l’ex sindaca di Mogliano Carola Arena, Michele Scibelli, Fabio Toffanin, Ezio Ordigoni. E Antonio Melchiorre, Forza Italia, pronto a fare il salto: «Me ne andrò se Berlusconi continuerà a stare con Salvini. Ma attenzione al partito leggero: a Berlusconi non ha portato fortuna». Leggero ma non troppo. I nomi che circolano per il ruolo di segretario provinciale sono quelli di Marco Caberlotto, giovane nativo renziano («Non è un partito di un leader ma con un leader, che non si vergogna di avere idee forti», la sua frase più applaudita) e Alessandro Maggioni, abile organizzatore con esperienza dalla Margherita al Pd (applausi quando ha detto: «Ero stufo di vergognarmi di tutto ciò che di buono ha fatto il governo Renzi»). Rosato ha tagliato la testa al toro: ognuno organizzi i circoli tematici e territoriali che vuole perché non dovrà rendere conto a nessuno. «Prima vediamo chi e quanti siamo e poi facciamo l’organismo di partito, non il contrario – ha messo in chiaro - I migliori rappresentanti sono gli eletti». In altre parole, le referenti oggi sono l’onorevole Sara Moretto e la senatrice Daniela Sbrollini e non bisogna condizionare la campagna di tesseramento con gossip e cordate sui futuri segretari.