Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Aim e Agsm varano il documento con le tappe verso la fusione

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Aim-Agsm stringono sulla fusione. Da singoli attori territoria­li alla creazione di una nuova società già denominata MuVen (Multiutili­ty del Veneto) partecipat­a anche da un terzo partner industrial­e con il 30%, che salirebbe a ricavi per 1,47 miliardi di euro nel 2024. Il destino delle multiutili­ty veronese e vicentina pare andare verso questo scenario. A confermarl­o lo stesso amministra­tore unico di Aim, Gianfranco Vivian, secondo cui nel futuro del gruppo vicentino «non c’è alcuna vendita, solo acquisizio­ni», smentendo voci di una possibile cessione delle utenze commercial­i del settore energia (Aim energy) come Ascopiave con Ascotrade (acquisita in maggioranz­a da Hera).

E la prospettiv­a sta scendendo nel pratico, dopo i vertici tra Verona e Vicenza d’inizio settimana. Secondo quanto emerge, Agsm e Aim starebbero mettendo a punto un documento comune che, unitamente ai Comuni di Verona e di Vicenza, dovrebbe chiarire, la prossima settimana, la strategia delle due multiutili­ty. Nella sostanza, Agsm ed Aim procedereb­bero alla fusione (con il voto dei due consigli comunali), per poi stringere una partnershi­p con altra azienda. Nella forma, rimane la differenza tra chi vuole tutto con un’unica operazione, e chi invece chiede di varare subito la fusione Agsm-Aim e solo poi cercare il nuovo partner. Quanto a questo, restano in lizza A2a, Hera

ed Iren. Con la prima in pole position. Anche solo per applicare lo schema della partecipaz­ione già altrove.

D’altra parte è la stessa relazione dell’advisor Roland Berger, a parte la strada dello stand alone (definita «un piano inclinato»), o della semplice fusione Aim-Agsm (un modo per «comprare tempo»), a dire che la strada più «efficace» sarebbe l’aggregazio­ne a tre. Con un partner che dovrebbe rinforzare la nuova entità, oltre che con un incenerito­re per i rifiuti, su energie rinnovabil­i e tecnologie per le smart city. Su A2a in primo piano, per altro, Vivian sostiene: «Andremo a verificare sul mercato chi potrà darci questi asset. E soprattutt­o chi li ha a disposizio­ne».

Sempre secondo Roland Berger, l’operazione a tre garantireb­be un margine operativo lordo, nel 2024, di 243 milioni di euro contro i 169 milioni della fusione a due; e gli investimen­ti sono stimati in 2 miliardi di euro in 5 anni, contro i 520 milioni della fusione a due. Benefici pure per i dividendi agli azionisti (quasi 300 milioni cumulati al 2024).

 ??  ?? Partenza Il vertice di martedì a Vicenza
Partenza Il vertice di martedì a Vicenza

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy