Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Quell’elisir vicentino con le erbe della salute
«Una buona digestione ci avvicina all’infinito» diceva Gianni Brera. Il grande giornalista sportivo, che tra l’altro scrisse a quattro mani con Luigi Veronelli La Pacciada, un bellissimo libro dedicato al cibo e alle tradizioni lombarde, avrebbe probabilmente apprezzato un elisir tutto veneto, ed in particolare vicentino, utilissimo anche per la digestione ma non solo. Mi riferisco ad Amarò, amaro analcolico, ottenuto dalla lavorazione di una miscela d’erbe officinali, idea di Dario Pullin, titolare dell’azienda Kurakura (via Massignan 10, Vicenza). Pullin, lungi dall’inseguire un salutismo di maniera, ha voluto dar vita a un «natural bitter» che conciliasse salute con gusto. In Amarò troviamo, tra gli ingredienti, desmodium (pianta africana detta «la regina del fegato»), boldo (un sempreverde sudamericano), carciofo, cardo marino, tarassaco, rabarbaro, arancia dolce, frangula, salvia, melissa, menta, genziana, rafano nero, liquirizia ed anice stellato. Ogni parte della pianta, foglie, petali, gemme radici e corteccia, viene lavorata con il trattamento più idoneo attraverso attenti processi estrattivi di decozione, infusione e macerazione. Come accennato non c’è alcol e nemmeno zucchero, glutine e conservanti. In bocca si notano rinfrescanti accenni balsamici, le note speziate tipiche di liquirizia, anice stellato, carciofo e rabarbaro con un retrogusto piuttosto importante e persistente. Lo si può consumare in purezza, valorizzandone le proprietà, oppure miscelandolo ad altre bevande. È ideale anche per cimentarsi con divertenti cocktail. Con un po’ di vermut, ad esempio, abbiamo un originale Americano; con menta, bitter, lime, zucchero di canna un esotico Mojito; con il chinotto, suggerisce lo stesso Pullin, un ironico Amarotto. Lo potete degustare in Veneto e nel resto d’Italia, in alcuni locali di nicchia (www.kurakura.it).