Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
A Treviso il festival delle voci, cantanti da tutto il mondo
A Treviso la rassegna dedicata ai cori che cantano «a cappella»
Giappone, India, Stati Uniti, Olanda, Regno Unito, Irlanda e Germania. Sono questi i Paesi da cui voleranno le star della musica a cappella per atterrare a Treviso come protagonisti del VivaVoce Festival, la rassegna principe in Italia dedicata a questa forma di espressione canora (ore 20.45, info www.vivavoce.tv). Cinque concerti, dal 9 novembre al 7 dicembre, tra il museo di Santa Caterina e l’auditorium del Sant’Artemio, che presenteranno al pubblico italiano le molte declinazioni di una musica senza strumenti se non quello della voce. Le origini del canto a cappella si perdono nella notte dei tempi, quando ci si riuniva attorno al fuoco a cantare melodie propiziatorie. Questa forma di musica primigenie ha viaggiato nei secoli, tra madrigali, canto gregoriano e musica popolare, fino a diventare elemento della produzione jazz e soul, e, oggi, a farsi fondamentale per la musica elettronica nella creazione di remix.
Il festival, organizzato dall’associazione culturale Veneto Coro per la direzione artistica di Andrea Trevisi, è diventato punto di riferimento in Italia ed Europa per la musica vocale. «Quest’anno ci saranno cinque appuntamenti per festeggiare il nostro quindicesimo anno – spiega il direttore artistico Trevisi – pensate che sinora abbiamo realizzato ben 70 concerti con 16mila presenze e che, da tre anni, tutte le date del festival vanno completamente soldout in prevendita». L’edizione 2019 di VivaVoce avrà un debutto in rosa, con l’esibizione, il 9 novembre all’auditorium Santa Caterina, dell’ensemble Women of the World. Il gruppo interamente al femminile, con un repertorio di musica popolare in 31 lingue, vanta collaborazioni con musicisti
come il vincitore del Grammy Award Bobby McFerrin e partecipazioni agli eventi delle Nazioni Unite.
Il secondo appuntamento, il 16 novembre all’auditorium Sant’Artemio, segna il ritorno degli iNtrmzzo, il quartetto olandese capace di incorporare i più diversi generi teatrali con quelli musicali. Uno spettacolo di vocal comedy che ha già lasciato senza fiato le platee di mezzo mondo. Sabato 23, sempre all’auditorium Sant’Artemio, sarà il turno dei Vadé (nella foto), band britannica che si è aggiudica l’«A Cappella Music Awards 2018». Cinque voci maschili che hanno già dato prova della propria tecnica al fianco di star come Gregory Porter e Geri Halliwell, incantando il Regno Unito con una fusione unica di R&B, jazz, gospel e Motown. Si tornerà all’auditorium Santa Caterina il 30 novembre con gli Anúna, definiti il Coro della Repubblica d’Irlanda. Il gruppo è stato fondato nel 1987 dall’irlandese Michael McGlynn con l’intento di dare voce alle sue composizioni, molte delle quali sono fortemente influenzate dalla mitologia e della storia del Paese. Una formazione che ha elevato il canto tradizionale irlandese a espressione dell’identità culturale, esibendosi nelle arene di quattro continenti. La chiusura del VivaVoce Festival, il 7 dicembre all’auditorium Sant’Artemio, sarà insieme ai Voxid, quintetto vocale tedesco e tra i nomi più noti del panorama internazionale a cappella.