Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Chiese, servono 120 milioni Sconto sulla pubblicità e sponsor in Canal Grande
Deroga di Ca’ Farsetti. Quattro campanili in situazione grave
VENEZIA Crolli, usura, infiltrazioni. Il dossier del Patriarcato «Chiese di Venezia», che prende in considerazione 71 edifici di culto presenti in centro storico, ha stimato un costo complessivo di 120 milioni di euro per restaurarli tutti. Tanti, troppi, non è un caso che il patriarca Francesco Moraglia abbia aperto al ricorso agli sponsor, così come previsto dal Codice dei beni culturali. E Ca’ Farsetti, a un anno dall’acqua alta eccezionale (il picco toccato il 29 ottobre 2018 fu 156 centimetri) ha deciso di andargli incontro derogando al divieto di pubblicità commerciale lungo il Canal Grande e in bacino di San Marco, e scontando (o prevedendo l’esenzione totale) il canone sulle installazioni. La delibera nelle prossime settimane sarà approvata dalla giunta: le misure sono riferite al 2020, nonostante sia allo studio il prolungamento all’anno successivo. Molto dipenderà dalle verifiche che il Comune sta facendo con la Corte dei Conti per evitare rischi di danno erariale. In una situazione di emergenza dobbiamo dare il nostro contributo ai restauri, ha detto in sostanza il sindaco dopo alcuni incontri con Moraglia. Da una parte con stanziamenti per la sistemazione dei danni causati dal maltempo, dall’altra in maniera indiretta. Il risparmio, qualora Ca’ Farsetti decidesse per l’esenzione totale della Cimp, si potrebbe aggirare intorno ai cento euro per metro quadrato di pubblicità, ma dovrà essere reimpiegato nei lavori. Del resto come hanno spiegato nei mesi scorsi sia la Curia che la Sovrintendente Manuela Carpani «i banner pubblicitari sono una necessità e l’unica risorsa disponibile oggi per restaurare o mettere in sicurezza le chiese». A preoccupare particolarmente sono San Geremia (qui è partito il rifacimento del tetto e la sistemazione delle parti interne), San Moisè e San Salvador, dove l’arrivo della maxi affissione aveva subito scatenato polemiche. Ma ci sono anche i campanili che il dossier aveva messo sotto la lente, in particolare cinque: Santa Maria degli Angeli, San Barnaba, Santa Fosca, Santi Apostoli, Santa Maria e Donato, con una previsione di spesa di oltre cinque milioni. La prefettura durante l’anno considerando la conservazione di alcuni edifici particolarmente grave, anche ai fini della pubblica incolumità, ha costituito la «commissione campanili», allargando così lo sguardo a quattordici strutture, trovandone quattro in grave stato di conservazione. Per questo e solo per la messa in sicurezza e studi più analitici, i costi preventivati vanno dagli 800 mila euro per San Geremia a più del doppio per Santo Stefano. Il problema però è sempre economico.
La Diocesi infatti, alla fine dei diversi sopralluoghi della Commissione (di cui fanno parte anche vigili del fuoco. Ministero dei Beni culturali, Sovrintendenza e Comune) ha sottolineato che, pur essendo disponibile a promuovere un’azione di monitoraggio e verifica della sicurezza e manutenzione del patrimonio ecclesiastico, non dispone e così le singole parrocchie, di adeguate risorse per realizzare un’efficace azione a fronte di un così gran numero di edifici che presentano effettivi situazioni di criticità (sono 148 gli edifici di culto con i rispettivi campanili, alcuni dei quali, come quello di Santo Stefano, con evidenti problemi statici). Da qui la deroga per la pubblicità in Canal Grande e in Bacino (vietata dall’articolo 19 del regolamento Cimp, ma che comunque dovrà passare per la valutazione e l’approvazione di Palazzo Ducale e Ca’ Farsetti) e lo sconto (o l’esenzione) sulla tassa delle installazioni. Capitolo a parte naturalmente la Basilica di San Marco, un cantiere permanente, dove sono da poco finiti i lavori limitare le acque alte nel Nartece.
10 milioni la stima dei fondi necessari per la conservazione e il restauro della Basilica di San Marco
148 gli edifici di culto di Venezia con i loro campanili
4 i campanili considerati in grave stato di criticità
120 milioni la stima dei fondi necessari per il restauro di 71 edifici di culto