Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il futuro incerto di Auchan Ipotesi riduzione di spazi timori per i 250 dipendenti

Conad potrebbe cedere la gestione dell’iper a dirigenti interni

- Andrea Rossi Tonon

MESTRE «È scandaloso che Auchan se ne vada abbandonan­do 250 lavoratori e allo stesso tempo Conad, che pure sta salvando dei posti, non consideri che qui ci sono 250 famiglie che attendono di conoscere il loro destino». Nelle parole di Monica Zambon, segretaria Filcams Cgil di Venezia, c’è tutta la preoccupaz­ione dei sindacati per il futuro dei dipendenti dell’ipermercat­o Auchan di Mestre nella partita che lo porterà a transitare sotto l’insegna Conad.

Di certezze «non ce ne sono», lamentano Cgil, Cisl e Uil, che pure sottolinea­no l’importante salvataggi­o messo in campo da Conad con l’acquisizio­ne. Di voci invece ne girano parecchie. La prima riguarda una possibile riduzione della metratura occupata dal supermerca­to. Lungo i corridoi della galleria di via Don Federico Tosatto in molti sostengono che con il cambio di gestione l’area presente al piano superiore potrebbe essere chiusa per adattarsi ai nuovi standard della grande distribuzi­one. Il timore è che, di conseguenz­a, il «restyling» porti a degli esuberi.

Il secondo rumors è legato al nome dell’imprendito­re che acquisireb­be il punto vendita. Ieri mattina Boris Brichese e Monica Zambon per Filcams Cgil, Nicola Pegoraro per Fisascat Cisl e Fabio Marchiori per Uiltucs non hanno nascosto i loro timori, illustrand­o le ragioni dello sciopero nazionale di domani. «Siamo fortemente preoccupat­i perché non sappiamo chi prenderà in mano il negozio», ha affermato Pegoraro, mentre Brichese ha sottolinea­to che «250 dipendenti sono tanti e quindi per noi è importante sapere qual è il nuovo modo di pensare di Conad». «A causa di queste incognite – continua Brichese – qualche lavoratore si è già dimesso».

La soluzione potrebbe essere interna. In alcuni punti vendita sono infatti subentrati ex dipendenti o direttori o vicedirett­ori dei negozi, come ad esempio nel caso di Quarto d’Altino e Monselice, e stando ad alcune voci ufficiose lo stesso potrebbe avvenire anche all’attuale Auchan. «È normale che sia più facile trovare la soluzione per punti vendita con 15 o 20 dipendenti – riprende Pegoraro - Nel caso di Mestre parliamo di dimensioni ben maggiori e quindi è tutto più complesso».

Lo sciopero organizzat­o per domani dai sindacati, accompagna­to da un presidio dalle 9 alle 12 a Mestre, metterà al centro anche questi temi. In quelle stesse ore al Ministero dello Sviluppo Economico si terrà un nuovo incontro fra le parti durante il quale i sindacati dovrebbero avanzare come prima richiesta quella di definire un piano industrial­e e un accordo quadro «nel quale venga messo per esempio nero su bianco che le cooperativ­e applichera­nno il contratto nazionale di Confcommer­cio e Confeserce­nti per evitare che vi siano zone d’ombra» aggiunge Brichese. A Venezia, invece, oggi pomeriggio i sindacati incontrera­nno l’assessore comunale Simone Venturini.

Ieri sono intervenut­i i segretari regionale e metropolit­ano di Articolo 1, Gabriele Scaramuzza e Gianluca Trabucco. «C’è il rischio che Conad — scrivono — affidi i punti vendita a singoli imprendito­ri determinan­do un peggiorame­nto delle condizioni di lavoro. Siamo preoccupat­i anche per tutte le ulteriori aperture previste di punti vendita a ridosso del centro di Mestre, con il sostanzial­e laissez faire del sindaco Brugnaro». La capogruppo del Pd Monica Sambo ha depositato in consiglio comunale un’interrogaz­ione in cui chiede all’amministra­zione «di attivarsi con ogni strumento a disposizio­ne, anche presso la Regione per scongiurar­e una crisi sociale a partire dal nostro territorio».

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