Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia, rimonta fatale

Il Pordenone ribalta il derby con due gol negli ultimi cinque minuti della partita Capello segna e illude il Penzo: per la squadra di Dionisi è al seconda sconfitta consecutiv­a

- F. B.

VENEZIA Come perdere una partita in cinque minuti, il Venezia lo sa bene: vedere per credere. Il Pordenone vola sulle ali dell’entusiasmo e fa un uno-due che manderebbe ko chiunque. Ma l’errore è stato quello di non chiudere partita prima, e spazi dopo, dando la possibilit­à agli uomini di Tesser di crederci fino alla fine. «Difficile accettare questo risultato, in dieci minuti abbiamo compromess­o tutto, la prestazion­e è stata buona per 75 minuti poi ci siano disuniti, abbiamo perso le linee di gioco e non siamo stati capaci di riprenderl­a» commenta alla fine Alessio Dionisi.

Che fa mea culpa: «Il primo responsabi­le del risultato di oggi sono io - dice l’allenatore - Non possiamo prendere i compliment­i e poi perdere».

In quattro giorni il Venezia rimedia così due sberle (sabato la sconfitta 3-2 a Crotone), una peggio dell’altra. Dionisi ieri ha preferito Caligara a Lollo, Zuculini ha ripreso il suo posto in mezzo al campo e in avanti Di Mariano ha affiancato Bocalon mentre alle loro spalle Capello ha vinto il ballottagg­io con Aramu.

Il Pordenone è la squadra che ha vinto il campionato l’anno scorso, e che da neopromoss­a si trova in zona play off oggi. I neroverdi partono forte, puntano tutto sulla velocità e sorprendon­o il Venezia che ha bisogno di una decina di minuti per prendere le misure. Ma la partita non è scontata, ricca di capovolgim­enti di fronte, in cui però i portieri per tutto il primo tempo rimangono praticamen­te inoperosi. Sudori freddi prima per Lezzerini quando Monachello manca la deviazione vincente sul traversone di De Agostini quasi sulla linea di porta, poi per Di Gregorio quando è invece Bocalon a solo sfiorare il passaggio di Zuculini a portiere battuto.

Nella ripresa i ritmi rimangono «inglesi», ma gli arancioner­overdi rientrano in campo più decisi. Se qualcuno non lo avesse capito ci pensa Suciu (entrato al posto di Caligara) a far tremare la traversa. Il Venezia ci crede, e sblocca al risultato al 12’ con un’azione continuata e ad un rimpallo fortunato che porta Bocalon a superare il portiere, scambiare con Zuculini che mette in condizione Capello di segnare. Il Venezia vola, macina gioco, spegne i neroverdi, sfiora il raddoppio ancora con Bocalon che per due volte manca la zampata vincente. Poi il disastro: a due minuti dalla fine De Agostini arriva prima di tutti sulla parata di Lezzerini per la ribattuta vincente; nel recupero Cremonesi manca la deviazione mettendo in condizione Candellone di servire al centro Strizzoli che non può far altro che segnare.

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