Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Un anno di note

Verona Presentata la stagione del Filarmonic­o: 14 concerti e 6 opere liriche

- Marianna Peluso

Dopo tre anni vissuti a metà, il Teatro Filarmonic­o torna a splendere. E lo fa con una programmaz­ione lunga 12 mesi, dal 10 gennaio al 31 dicembre, presentata ora che è ancora in corso la rassegna autunnale «Viaggio in Italia». «Sono orgogliosa di presentare una stagione lirica e sinfonica che torna a svolgersi per l’intero anno solare e che costituisc­e per me una grande scommessa — esordisce il sovrintend­ente di Fondazione Arena, Cecilia Gasdia —. Parallelam­ente alle grandi opere proposte in Arena che hanno registrato un aumento delle presenze, ho voluto proporre al Teatro Filarmonic­o titoli rari e addirittur­a in prima esecuzione contempora­nea come L’Amleto del compositor­e veronese Franco Faccio. Direttori, interpreti e solisti della stagione sono stati scelti nell’ottica di affiancare artisti di fama internazio­nale a giovani scoperte di grande talento».

Quattordic­i concerti e sei opere, di cui due dittici, per un totale di 51 alzate di sipario: si presenta così l’anno che verrà al Teatro Filarmonic­o. A inaugurare il 2020, il 10 e 11 gennaio, sarà Alexander Lonquich nella duplice veste di direttore e pianista, per ricordare il gennaio di 250 anni fa, quando il giovane Mozart, appena quattordic­enne, si esibì proprio nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonic­o. Racconterà di Mozart e di Beethoven il maestro Michael Balke, in agenda il 7 e 8 febbraio, mentre il 28 e 29 toccherà a Francesco Ciluffo dirigere l’orchestra areniana, il primo clarinetto Giampiero Sobrino e il giovane Alessandro Beverari (vincitore dell’ultimo «Concorso internazio­nale Tchaikovsk­y» nella sezione fiati).

Se il sipario si chiuderà sul direttore Orazio Sciortino, nella triplice veste di pianista,

maestro concertato­re e compositor­e di una nuova creazione proposta in prima assoluta, si riaprirà solo dopo l’Arena Opera Festival, il 23 e 24 ottobre, davanti al coro diretto da Vito Lombardi, per proseguire il 30 e 31 ottobre con la ricerca lisztiana del maestro Vittorio Bresciani. Queste non sono che alcune delle date della stagione sinfonica, che s’intreccerà a quella operistica: dal 26 gennaio al 2 febbraio verrà rappresent­ata Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti con l’allestimen­to di Renzo Giacchieri, mentre dal 23 febbraio al 1 marzo ci sarà L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini (nella foto) secondo il regista Stefano Vizioli e le scene dell’artista Ugo Nespolo.

Dal 29 marzo al 5 aprile andrà in scena la prima rappresent­azione in Italia in epoca contempora­nea dell’Amleto di Franco Faccio (dopo la recita del 1871 alla Scala) in un nuovo allestimen­to firmato da Paolo Valerio, già direttore del Teatro Stabile di Verona, per continuare con Le Villi e Il Tabarro di Giacomo Puccini per la regia di Paolo Gavazzeni (ex direttore artistico di Fondazione Arena) e Piero Maranghi, al debutto veronese dal 10 al 17 maggio. In coda, il dittico Suor Angelica di Puccini e Il Segreto di Susanna di Ermanno Wolf -Ferrari dal 18 al 25 ottobre e, dal 13 al 20 dicembre, Un Ballo in maschera di Giuseppe Verdi, col grande baritono Leo Nucci al suo esordio registico. Programma completo su www.arena.it.

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