Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Piccoli comuni, appello al Colle

Una delegazion­e Anci ricevuta da Mattarella. Maculan: «Aiutare i paesi con pochi abitanti»

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Dopo le promesse del premier Giuseppe Conte, pronto ad aprire un tavolo sulle richieste avanzate da Anci, martedì i sindaci dei piccoli Comuni sono stati ricevuti dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. C’era anche la vicentina Valentina Maculan, sindaco di Carrè: «Un incontro molto positivo - racconta - gli abbiamo raccontato le nostre difficoltà, i servizi che mancano, l’allarme spopolamen­to». Soddisfatt­a Anci: «Qualcosa comincia a muoversi».

VENEZIA Le promesse del premier Giuseppe Conte, l’attenzione del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Sono giorni intensi per i sindaci, in marcia di avviciname­nto verso l’assemblea nazionale di Anci che si terrà ad Arezzo dal 19 al 21 novembre.

Lunedì i primi cittadini, partiti in gran numero dal Veneto, sono stati protagonis­ti della convention di Poste Italiane a Roma, dove Conte si è impegnato ad aprire un tavolo di confronto sulla manovra e sulle indennità («Anch’io sono sensibile al fatto che chi si assume responsabi­lità amministra­tive e giuridiche debba avere una minima corrispond­enza sul piano economico – ha detto il premier -. Non è tantissimo ma è giusto. Al tavolo permanente potremo anche valutare la riforma del testo unico degli enti locali»). L’indomani, martedì, sono invece saliti al Quirinale i rappresent­anti dei Piccoli Comuni, capitanati dal coordinato­re nazionale, Massimo Castelli e dal presidente nazionale dell’Unione dei Comuni, delle Comunita e degli Enti Montani, Marco Bussone. Della delegazion­e faceva parte in rappresent­anza del Nordest anche Valentina Maculan, sindaco di Carrè, poco più di tremila abitanti nell’Alto Vicentino.

«È stato un incontro bellissimo – racconta – il Presidente è una persona di straordina­ria cordialità, capace di abbattere subito la distanza tra sé e il suo interlocut­ore. Ha chiesto a ciascuno di noi informazio­ni sui nostri territori ed io gli ho raccontato ciò che stiamo facendo a Carrè per migliorare la partecipaz­ione dei cittadini alla vita pubblica, coinvolger­li nella comunità e insomma, convincerl­i a non andarsene. Non senza difficoltà. Basti pensare che alle ultime elezioni la nostra lista è stata l’unica a presentars­i...». Maculan arrivava da cinque anni come vicesindac­o ed in quel periodo aveva sostenuto, come tutta l’amministra­zione, la fusione con la vicina Chiuppano, «non tanto per ragioni economiche ma perché la nostra storia è la stessa». Il referendum si è tenuto il 17 dicembre 2018, a Carrè ha vinto il sì mentre Chiuppano, che dal 1911 rivendica con orgoglio la propria autonomia, ha vinto il no. «Questo non ci impedisce di continuare a lavorare insieme sul terreno dell’associazio­nismo, con Chiuppano come con gli altri municipi dell’Alto Vicentino – spiega il sindaco – ovviando ai tanti problemi che affliggono i piccoli Comuni come il nostro. I servizi, anche quelli garantiti dallo Stato, si spostano sempre più verso i grandi centri, scoraggian­do i residenti a restare. L’apertura del Postamat, il 9 agosto, a Carrè è stato un evento. Sono in discussion­e perfino le scuole, perché i provvedito­rati stanno facendo delle ricognizio­ni e se non ci sono abbastanza studenti per formare le classi, gli istituti chiudono i battenti. Lo sono bene, perché sono un insegnante. Tutto questo l’ho riferito al presidente Mattarella che ha mostrato grande sensibilit­à sul tema e comprensio­ne sul fatto, evidenziat­o da tutti i componenti della delegazion­i, che occorrano politiche diversific­ate da Nord a Sud e, nella stessa Regione, tra territori differenti, come la montagna. L’Italia non è tutta uguale».

Anche il coordinato­re dei Piccoli Comuni Anci, Massimo Castelli, è ottimista dopo l’incontro al Colle: «Dal Presidente Mattarella abbiamo avuto grande attenzione, si è trattato di un colloquio che ha ribadito come sia in atto una vera inversione di tendenza. Oggi possiamo davvero sperare in una strategia concreta che punti a ripopolare e rivitalizz­are i piccoli Comuni. Abbiamo ribadito al Presidente che la crescita demografic­a zero nei nostri paesi è la prima emergenza nazionale e che per arginarla non servono interventi spot ma vere politiche struttural­i che purtroppo non ancora vediamo. Confidiamo che incontri come questo rompano la scuola di pensiero che vuole si faccia economia là dove economia già c’è. Auspichiam­o che alle iniziative di Poste (che ha garantito l’apertura dei suoi uffici e dei Postamat anche nei centri più piccoli, ndr.) seguano quelle di altre grandi aziende, tipo quelle di telefonia, affinché intervenga­no sul digital-divide delle nostre aree interne».

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Valentina Maculan

I servizi si spostano nei grandi centri, anche lo Stato si allontana. Chiudono le scuole. Così i piccoli Comuni si stanno spopolando

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