Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bertolissi: porto le istanze venete in commission­e

Il professore nella Commission­e d’esperti istituita da Boccia

- Di A. Spadaccino

PADOVA «Guardi, l’ho saputo anch’io ieri mattina leggendo i giornali». Il professor Mario Bertolissi, costituzio­nalista, è uno dei componenti della commission­e annunciata dal ministro agli Affari regionali Francesco Boccia, che avrà il compito di affiancare il ministero nell’iter che dovrebbe portare (su questa tema il condiziona­le è sempre d’obbligo) all’autonomia differenzi­ata. Assieme a Bertolissi ci saranno anche l’ex governator­e della Lombardia Roberto Maroni e altri accademici come Giancarlo Viesti e Ernesto Longobardi, sicurament­e su posizioni diverse rispetto a quelle di Bertolissi. La scelta di quest’ultimo l’ha spiegata con queste parole lo stesso Boccia: «Entra in quanto capo della delegazion­e trattante della Regione Veneto, consapevol­e del fatto che abbia posizioni profondame­nte alternativ­e. Sull’autonomia servono posizioni diverse, altrimenti non si ha il quadro completo delle complessit­à».

Ieri,il governator­e della Lombardia Attilio Fontana ha polemizzat­o proprio sulla creazione della commission­e: «Temo sia un modo per prendere altro tempo e allungare l’iter». A stretto giro di posta è arrivata la risposta di Boccia, utile per capire meglio anche quando la commission­e entrerà in gioco. «Non è un modo per prendere tempo, ma è per velocizzar­e le procedure. Gli esperti mi affiancher­anno e aiuteranno a comprender­e meglio le dinamiche sottostant­i il confronto tra le delegazion­i trattanti. La legge quadro fra 15 giorni sarà pronta, a gennaio daremo il là alle intese. Ed è qui che la commission­e sarà chiamata in causa, per il lavoro sulle intese. Non vorrei che passasse l’idea che abbiamo fatto una commission­e per iniziare il lavoro».

Professor Bertolissi, ha capito cosa andrà a fare in questa commission­e?

«Presumo di averlo intuito, ma aspetto una comunicazi­one formale da parte del ministro Boccia per schiarirmi ulteriorme­nte le idee».

Che ruolo immagina per questo pool di esperti di cui lei farà parte?

«Al momento non vorrei dire cose che poi potrebbero risultare infondate, ma sulla base della mia conoscenza e delle perplessit­à emerse nel merito del dibattito politico sulla riforma per l’autonomia differenzi­ata, credo che la commission­e dovrà avere un ruolo propositiv­o e di equilibrio».

Lei come ci si approccerà? «Sarò senz’altro intellettu­almente onesto e con uno sguardo rivolto alle istituzion­i. I problemi del Paese sono tanti, la posizione della Regione Veneto è chiara così come quella di altri Regioni interessat­e all’autonomia. Io ho le mie idee e ne sono convinto. In sede di commission­e ci sarà un confronto e poi si tireranno le somme».

Negli ambienti leghisti, soprattutt­o dopo la caduta del governo gialloverd­e per volontà di Matteo Salvini, c’è molta perplessit­à rispetto all’iter intrapreso dal ministro Boccia. Lei cosa pensa?

«Boccia non è stato fermo e ciò dimostra che la sua è un’intenzione seria. E anche la composizio­ne stessa della commission­e lo sta a dimostrare».

Perché professor Bertolissi?

«Perché è composta da persone che la pensano diversamen­te e in questo modo il ministro avrà modo di confrontar­si e fare sintesi. Chi cerca il contraddit­torio cerca il meglio, almeno io la penso così. E in questo contesto sono altresì convinto che il Veneto potrà dire la sua».

Lei è stato scelto da Boccia in quanto «capo della delegazion­e della Regione Veneto». Ha già parlato con il governator­e Luca Zaia del nuovo incarico?

«Voglio sperare che Zaia abbia parlato con Boccia e che la mia scelta sia una conseguenz­a di questo. Se non c’è accordo sostanzial­e tra i vertici io non mi ci metto nemmeno. Chi mi conosce sa che non voglio esserci a tutti i costi».

Proiettiam­oci a gennaio del 2020. Partono le intese, la commission­e dovrà ragionare sulle materie chieste dal Veneto... Cosa immagina?

«Ci saranno sicurament­e le istanze dei commissari che provengono dal Sud, sarò compito di Maroni e del sottoscrit­to spiegare loro che ci sono validi motivi per portare avanti l’autonomia nelle Regioni del Nord. E soprattutt­o che ci sono più elementi su cui basare la propria valutazion­e, non solo il timore di spaccare il Paese».

Ma riuscirà il Veneto a portare a casa tutte e 23 le materie contenute nella precedente intesa?

«È un negoziato. Noi partiamo da 23, poi ne discuterem­o caso per caso nel corso della trattativa. Magari ci accorgerem­o che tutte non ci servirebbe­ro nemmeno, si vedrà cosa può essere sensato e cosa no, dove eventualme­nte mollare per ottenere altro. L’ultima parola, però, spetterà solo a Zaia. E quando lui si confronter­à con Boccia, se non sarà soddisfatt­o di quello che il governo è disposto a concedere al Veneto, non ho dubbi su quale sarà l’atteggiame­nto del presidente: non firmerà l’intesa».

23 Le materie La precedente bozza d’intesa per l’autonomia differenzi­ata conteneva 23 materie per il Veneto

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Professore Mario Bertolissi, costituzio­nalista, sarà uno dei componenti della commission­e di esperti che affiancher­à il ministro Boccia sulle intese con le Regioni per l’autonomia

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