Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Ti preparo un regalo». E’ una bomba
Arrestato un 55enne per l’ordigno esploso a Marcon: era per la ex fidanzata
VENEZIA «Ti sto preparando un bel regalino», ha scritto al mattino dello scorso 21 ottobre all’ex fidanzata. Nel pomeriggio, ha fatto esplodere un ordigno artigianale davanti a casa sua, in pieno centro a Marcon, e solo per miracolo nessuno si è fatto niente. Ieri mattina i carabinieri hanno arrestato Paolo Nogara, 55enne di Casale sul Sile, accusato sia di maltrattamenti in famiglia che di aver fabbricato e fatto esplodere la bomba.
MARCON «Ti sto preparando un bel regalino», le ha scritto al mattino. Nel pomeriggio, ha fatto esplodere un ordigno artigianale davanti a casa sua. Lo aveva fabbricato personalmente utilizzando una bomboletta metallica lunga venti centimetri, di quelle di riserva che si usano per le immersioni a oltre cento metri, con all’interno un gas detonante e l’ha fatta esplodere usando della polvere pirica.
Dopo la deflagrazione, avvenuta lo scorso 21 ottobre in pieno centro a Marcon, alcuni pezzi sono stati raccolti a decine di metri di distanza. Che nessuno sia rimasto ferito è stato un miracolo. L’obiettivo di Paolo Nogara, 55enne di Casale sul Sile, era la sua ex fidanzata: l’altro ieri è stato arrestato e adesso si trova in carcere a Venezia. I carabinieri della compagnia di Mestre hanno eseguito l’ordinanza emessa dal gip Gilberto Stigliano Messuti, che ha accolto la richiesta del pm Massimo Michelozzi. Nogara, originario di Vicenza, disoccupato, aveva da poco scontato una pena per maltrattamenti, sempre nei confronti della ex, agli arresti domiciliari. In quel periodo la donna ne aveva approfittato per allontanarsi, cambiando casa e vita. I precedenti non finiscono qui. Già nel 2011 aveva piazzato due molotov artigianali a Treviso, nel garage e nel giardino di un conoscente che gli doveva dei soldi. Quella per gli esplosivi, secondo gli investigatori, è una vera e propria passione, tanto che durante la perquisizione domiciliare è stata trovata altra polvere pirica insieme ad alcune micce e ad altre bombolette da immersione ( è un sub professionista).
«Le testimonianze dei passanti,sono state fondamentali», spiega il capitano dei carabinieri di Mestre Andrea Miggiano. Nogara ha lanciato la bomboletta su un muretto nelle vicinanze del condominio in cui abita la ex, ma è possibile che abbia sbagliato il tiro e che l’obiettivo fosse l’ingresso della palazzina di viale San Marco. I testimoni hanno parlato di un uomo visto prima e dopo lo scoppio, in bicicletta e con un giubbotto bianco e rosso ( poi trovati a casa di Nogara). Una descrizione confermata dai filmati delle telecamere installate in zona. Nel raccogliere le testimonianze, i militari sono stati avvicinati dall’ex fidanzata: in caserma la signora ha fatto emergere mesi di persecuzioni, continue telefonate, messaggi e minacce, l’ultima delle quali ricevuta poco prima dell’esplosione. In poche ore gli investigatori hanno chiuso il cerchio e l’altro ieri, al termine delle indagini del nucleo operativo e radiomobile di Mestre, diretto dal tenente Lucilla Esposito, hanno arrestato il 55enne, direttamente nel suo alloggio.