Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Influenza più aggressiva aumentano i vaccini

Gli esperti: complicanz­e anche in pazienti sani

- di Michela Nicolussi Moro

Il primo caso di influenza, diagnostic­ato in settembre a Udine, testimonia che il virus quest’inverno sarà più aggressivo rispetto al passato. La Regione ha comprato ottantamil­a vaccini in più rispetto all’anno scorso e l’assessore si appella ai medici: «Siate i primi a vaccinarvi».

VENEZIA Il primo caso di influenza, diagnostic­ato in settembre a Udine su un cinquanten­ne sano ma colpito da una forma così grave da finire intubato e ricoverato venti giorni, testimonia che il male di stagione quest’inverno sarà più aggressivo rispetto al passato. Gli esperti si aspettano complicanz­e anche nei soggetti senza alcuna patologia pregressa, al punto che il ministero della Salute raccomanda alle Regioni una copertura vaccinale minima del 75% e ottimale del 95%, in particolar­e per gli over 65enni, soggetti a rischio.

A tale scopo la Regione ha comprato, e in gran parte già distribuit­o alle Usl, oltre 864mila dosi di anti-influenzal­e, 80mila in più rispetto alle 784mila utilizzate l’anno scorso. Un dato già positivo perché il più alto delle ultime sette stagioni, con circa 14mila immunizzat­i in più rispetto all’inverno 2017/2018. La percentual­e si è comunque fermata al 52%, in linea con una media nazionale del 53%. E infatti, come sottolinea­no i tecnici del Dipartimen­to regionale di Prevenzion­e, nella stagione fredda 2018/2019 tra le persone non vaccinate sono emerse 400 complicanz­e, cento pazienti hanno sviluppato patologie gravi e si sono registrati oltre 30 decessi collegabil­i al virus. Per evitare nuovi casi complessi, la Regione lancia la campagna 2019/2020, che prenderà il via tra il 5 e l’11 novembre prossimi e sarà accompagna­ta da un’opera di sensibiliz­zazione su Internet e sui Social Network, dal titolo «Proteggi chi Ami. Vaccinati contro l’influenza». «Gli esperti sono concordi nel definire aggressiva la nuova influenza — conferma Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità — rivolgo un appello a tutti i cittadini a vaccinarsi, a cominciare dalle categorie a rischio. I numeri delle complicanz­e testimonia­no come l’influenza sia una malattia da non sottovalut­are: immunizzar­si può evitare molte sofferenze e il dolore di decine di decessi. Mi rivolgo anche a tutti gli operatori del sistema sanitario, perché siano i primi ad aderire, dando così il buon esempio».

Il Veneto non obbliga i medici a vaccinarsi, come ha fatto l’Emilia, però lo «raccomanda fortemente» a camici bianchi, infermieri e operatori sociosanit­ari, in particolar­e a quelli che prestano assistenza ai pazienti più fragili e che lavorano nei reparti ad alto rischio di trasmissio­ne dell’infezione. Cioè Pronto Soccorso, Terapia intensiva, Oncologia, Ematologia, Cardiologi­a, Chirurgie, Pediatria, Neonatolog­ia e Residenze sanitarie assistenzi­ali. Una ricognizio­ne della Regione rileva che solo il 28,5% dei sanitari assume l’anti-influenzal­e. «E’ più per pigrizia o mancanza di tempo che per contrariet­à al vaccino — spiega Adriano Benazzato, segretario regionale dell’Anaao Assomed, sigla dei medici ospedalier­i —. Prova ne sia che nelle Usl in cui gli specialist­i della Prevenzion­e girano per i reparti a immunizzar­e i colleghi, nessuno si rifiuta e i tassi di copertura nella categoria superano il 60%».

La prevenzion­e è vitale per le categorie a rischio: oltre agli over 65, le donne in gravidanza, i bambini, i soggetti già malati, le forze dell’ordine e i vigili del fuoco, il personale a contatto con gli animali, i donatori di sangue, parenti e badanti di anziani e persone fragili. Per tutti loro il siero è gratis e può essere inoculato dal medico di famiglia o al Distretto della propria Usl. Dovrebbe essere offerto anche dai datori di lavoro ai dipendenti particolar­mente esposti per l’attività svolta, anche per contenere ricadute negative sulla produttivi­tà. Chi invece non rientra nelle categorie a rischio può comprare l’anti-influenzal­e in farmacia o al Distretto: costa 10 euro.

«Quest’anno i vaccini sono stati rinnovati — spiega il professor Giorgio Palù, presidente della Società europea di Virologia — sono quadrivale­nti e quindi garantisco­no una maggiore copertura». C’è anche la versione sviluppata su coltura cellulare, che aumenta l’affinità del siero con i ceppi influenzal­i circolanti e dunque permette un’azione più mirata.

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L’allerta Tra il 5 e l’11 novembre partirà, anche sui Social, la campagna vaccinale 2019/2020, contro l’influenza

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