Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«1919. I rivoluzion­ari» Rileggere il Futurismo al Verdi di Padova

Padova, domani anteprima della stagione dello Stabile

- Barone

«Un microcosmo, incubatore di fermenti politici e culturali che segnarono la storia del Novecento, non solo in Italia ma a livello internazio­nale». Così Marcello Veneziani definisce il 1919, l’anno immediatam­ente successivo alla fine della prima guerra mondiale, denso di eventi epocali, semi fertili per gli anni a venire. Giornalist­a, scrittore e filosofo, lo studioso racconterà la complessit­à di quel periodo in una serata, nella quale alle sue parole si accompagne­ranno musica e testi d’epoca: 1919. I rivoluzion­ari è il titolo dello spettacolo, diretto da Giuseppe Emiliani, con le musiche eseguite dal vivo dall’Opv diretta da Marco Angius. Una produzione dello Stabile del Veneto, anteprima della stagione del Teatro Verdi di Padova domani (ore 20.45). «Fu l’anno dei “cominciame­nti” e della giovinezza tornata dal fronte – spiega Veneziani -, un anno di nascite decisive: in Piazza San Sepolcro, a Milano, nascono i Fasci italiani di combattime­nto, fondati da Benito Mussolini come movimento radical-rivoluzion­ario. Intanto a Torino prende forma l’Italo-Comunismo, sorto sulle ceneri della Grande Guerra e sull’onda della Rivoluzion­e bolscevica, ed ha come voce L’Ordine Nuovo, rivista di Antonio Gramsci, Palmiro Togliatti, Angelo Tasca e Amedeo Bordiga, che due anni più tardi a Livorno fonderanno il Partito Comunista d’Italia. Nello stesso anno nasce a Roma il Partito Popolare, fondato da don Sturzo». Ma anche letteratur­a, poesia ed arte non rimasero estranee alla politica: Filippo Tommaso Marinetti diede vita al Partito Futurista, e lo spirito inquieto e geniale di Gabriele D’annunzio segnò un momento epocale con l’impresa di Fiume.

Il regista ha costruito un mosaico di musica e parole composto da otto quadri, alcuni concepiti come racconti, altri come orazioni, comizi di lotta e d’amore, inframmezz­ati dalle voci di Alessandro Albertin e Giancarlo Previati, interpreti di brani di Filippo Tommaso Marinetti, don Luigi Sturzo, Gabriele D’Annunzio, Antonio Gramsci e Benito Mussolini. Il commento musicale dell’Orchestra diretta dal Maestro Marco Angius ha in scaletta brani di autori quali Gian Francesco Malipiero, Alfredo Casella, Stravinski­j con la Marche du soldat da l’Histoire du soldat (1918) e Ottorino Respighi.

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