Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mozione Segre, Un solo sì veneto dal centrodestra
Il solo voto a favore dai banchi del centrodestra sull’istituzione della commissione d’inchiesta contro intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio legata alla senatrice Segre è stato quello del senatore mestrino Causin.
VENEZIA Le acque dell’autonomia continuano ad essere agitate. L’ultima polemica ha per epicentro l’annuncio di una commissione «di confronto» annunciata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. Dovrebbero essere della partita l’ex governatore lombardo Roberto Maroni e il costituzionalista veneto, capo della delegazione trattante, Mario Bertolissi, ma anche i più fieri avversari della «secessione dei ricchi» Giancarlo Viesti ed Ernesto Longobardi. Lapidario il commento di Erika Stefani, predecessore di Boccia in via della Stamperia che alla trasmissione «Un giorno da pecora» si era definita «sensaro», mediatore di bestiame, quando per un anno e mezzo cercava un punto di equilibrio sulle richieste di autonomia: «È una commissione inventata per dire che c’è un confronto fra le varie posizioni. È ciò che ho fatto per un anno e mezzo da ministro. I convegni in cui erano presenti sia Bertolissi che Viesti ci sono già stati. Se Boccia vuole aggiornarsi è libero di farlo». Il governatore del Veneto, Luca Zaia, sulla commissione dice «Qui si sta solo allungando il brodo. Oltre al dibattito a cui stiamo assistendo c’è un dato concreto che si continua a trascurare: si chiama Costituzione della Repubblica Italiana. La Carta prevede delle fasi ben chiare, nelle quali una regione chiede di vedersi riconosciute le competenze che la Carta stessa prevede; dopodiché il Governo deve rispondere, per giungere alla firma di un’intesa». Non la si nomina ma la commissione della discordia resta sullo sfondo. Ci va giù molto più pesante Attilio Fontana: «Io per ora con il ministro Boccia ho parlato una volta. Sto aspettando che mi arrivi qualche documento. - dice tagliente in una nota il governatore lombardo - Adesso bisognerà vedere le decisioni del ministro sia sulla procedura che sulle scelte che farà circa l’opportunità di subordinare l’Autonomia a una serie di altre questioni che, se tutte, dovessero essere poste come pregiudiziali rischierebbero di affossare il processo». Lo stesso Fontana, negli ultimi giorni, aveva detto: «Il presidente Luca Zaia ed io conosciamo bene i dossier. Siamo quindi immuni dal fumo negli occhi che viene diffuso a piene mani. Ora Boccia sente la necessità di istituire una Commissione e di avvalersi della collaborazione di Roberto Maroni. Se tutto ciò fa parte di una strategia del ministro Boccia che mira a produrre dubbi o imbarazzi in chi lotta da anni per l’Autonomia, stia pur certo che si rivelerà fallimentare». I tecnici, se pur appassionati come Bertolissi, attendono di capire: «Io resto a disposizione, - chiosa il costituzionalista - so che Boccia e Zaia si sono parlati e che non c’è stata nessuna obiezione sulla mia presenza in commissione. Immagino arriverà una convocazione da Roma e a quel punto capiremo». (m.za.)