Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ex Casinò del Lido, palazzo ceduto e ricomprato dal Comune
Ca’ Farsetti riacquista l’edificio per trasformarlo in polo congressi. Fu conferito alla casa da gioco in crisi
VENEZIA E’ come se Ca’ Farsetti lo avesse pagato due volte: prima, nel 2008 quando lo ha conferito alla Cmv (società del Casinò) per aumentare il patrimonio della casa da gioco ormai in «crisi», e adesso che lo ricompra. Totale: quasi settanta milioni di euro per il palazzo dell’ex Casinò del Lido. D’accordo, erano i tempi in cui il Comune incassava tra i 105 e i 110 milioni dal Casinò che in qualche modo doveva far tornare i conti (solo nel 2009 l’allora assessore al Bilancio Michele Mognato cominciò a ridurre il trasferimento), per questo piuttosto di rinunciare a 34 milioni cash che permettevano di salvare il bilancio, ha preferito cedere un palazzo, ma è chiaro che l’operazione costringe oggi l’amministrazione a mettere a bilancio quasi altrettanto (33,6) per riprenderlo. Ca’ Farsetti vuole (e deve) investire 13,4 milioni, derivanti da contributi pubblici del bando periferie e del patto per Venezia, per la sua riqualificazione. Ieri la giunta infatti ha approvato la variazione di bilancio (per arrivare poi alla sua votazione conclusiva in consiglio entro il 30 novembre) in cui stanzia i fondi, suddivisi nei due esercizi 2019 e 2020, per l’acquisto del palazzo del Lido. «Una decisione strategica che consente all’amministrazione di riacquisire un bene utile consolidando il patrimonio pubblico dell’intera città, e che rientra, a pieno titolo, in quel progetto di riqualificazione e rilancio del Lido che stiamo portando avanti, a partire dalla chiusura del “buco”», spiega l’assessore al Bilancio Michele Zuin. L’obiettivo è di realizzare un vero e proprio polo congressuale pubblico che possa ospitare incontri a livello internazionale oltre a garantire le attività della Mostra del Cinema organizzata dalla Biennale, che peraltro cofinanzia per un misocietà lione e mezzo euro l’intervento. Dall’altra parte Cmv introita così i quasi 34 milioni di euro che servono per abbattere i debiti, assieme alla cessione
dei terreni di Tessera per realizzare lo stadio ancora in portafoglio, e arrivare alla chiusura, proseguendo nel piano di realizzazione delle del Comune iniziato già durante l’amministrazione Orsoni e spinto oggi da Brugnaro. Tornando alla delibera la variazione, nella parte corrente finanzia un totale di spesa per circa 4,5 milioni di euro (tra spese per la polizia locale, trasferimenti a Vela per garantire la sicurezza degli eventi, manutenzione di edifici comunali e scolastici) mentre per la parte capitale, la manovra prevede tra le altre cose interventi sui cimiteri, viabilità, lavori negli asili e il completamento del teatro di parco della Bissuola a Mestre.