Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Brusca frenata del bus, passeggero cade Cambusa stipata di alimenti scaduti risarcito da Avm con tremila euro Maxi sequestro in un ristorante
Ci sono frenate «costose» perché consumano pneumatici, esauriscono le pastiglie. Quella compiuta da un autista Actv lo scorso 19 marzo, invece, non ha avuto ripercussioni negative sul mezzo, eppure obbligherà l’azienda a sborsare quasi tremila euro. Li ha pretesi - e ottenuti - dalla società partecipata comunale l’associazione difesa consumatori, che ha assistito un pensionato mestrino di 84 anni rimasto ferito mentre si trovava a bordo di un bus della linea 2. L’uomo viaggiava seduto eppure, quando l’autobus ha inchiodato all’altezza di via Circonvallazione, il contraccolpo è stato tanto forte da farlo ruzzolare in avanti, causandogli qualche contusione e rompendogli gli occhiali. La manovra improvvisa aveva coinvolto diversi passeggeri ed era stato lo stesso autista ad annotarsi tutti i nomi. Qualche giorno fa l’assicurazione ha riconosciuto al pensionato un indennizzo di 2.700 euro per le ferite e cento per gli occhiali. «L’assicurazione ha riconosciuto un risarcimento anche perché il nostro socio era seduto, quindi non gli si può contestare nessuna distrazione - sottolinea Carlo Garofolini, presidente Adico - continuiamo a chiedere un tavolo di confronto con l’azienda dato che abbiamo diversi casi di persone cadute sia negli autobus che nei vaporetti. Bisogna studiare il modo per rendere più sicuri i mezzi pubblici». L’azienda ridimensiona il problema, specificando che episodi del genere, in cui la colpa viene imputata ad Actv, sono nell’ordine in un caso ogni due anni. (gi.co.)
CHIOGGIA Pasta, sughi, carne, formaggi. C’era un po’ di tutto. Più di tre quintali di alimenti conservati in contenitori di plastica che già dall’aspetto, quando i carabinieri li hanno aperti, non promettevano bene. E infatti, a un controllo più approfondito, alcuni sono risultati scaduti o mal conservati, altri non si sapeva da dove provenissero perché non c’era alcuna etichetta che li rendesse tracciabili. Trecentocinquanta chili di generi alimentari pronti per essere serviti ai tavoli e che, invece, i militari della compagnia di Chioggia e gli ispettori dell’Usl 3 hanno sequestrato in un ristorante di Sottomarina.
Il locale ha ricevuto una visita inaspettata ieri mattina nell’ambito di una serie di controlli mirati proprio a prevenire violazioni in materia igienico sanitaria e di conservazione dei prodotti. Oltre alla cattiva conservazione del cibo, che sarebbe potuto diventare pericoloso per la salute dei clienti, i militari e gli esperti dell’azienda sanitaria hanno trovato anche il locale e la cucina sporchi.
La proprietaria è stata denunciata (per i prodotti scaduti) e sanzionata con una maxi multa pari a 5.800 euro. Ma non è tutto. Il servizio igiene dell’Usl ha deciso anche di firmare un’ordinanza di chiusura del ristorante, che sarà valida fino a che la titolare non avrà provveduto a sistemare tutto. Qualche settimana fa la stessa sorte era toccata a un ristorante di Favaro Veneto: anche il quel caso l’esercizio era stato chiuso perché gli alimenti non erano tracciabili e le condizioni sanitarie pessime. (e.bir.)