Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il peso della Brexit sul sistema veneto: costerà il 2,1% del Pil
VENEZIA Le economie dei network intersettoriali e geografici che saranno condizionati dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, pesano per il 2,1% sul totale del Pil Veneto, una quota superiore rispetto a quella generale del Nordest (1,8%) e a quella nazionale (1,4%).
Il calcolo è dell’Istituto regionale programmazione economica della Toscana (Irpet) ed è stato diffuso ieri, a Padova, nell’incontro «Brexit: quali conseguenze per il sistema economico del Veneto?», organizzato da Unioncamere del Veneto ed Eurosportello Veneto, in collaborazione con Nuovo Centro Estero Veneto e Direzione Interregionale Agenzia Dogane Monopoli per il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia. A comporre il 2,1% di Pil regionale potenzialmente intaccato dalla Brexit c’è una quota dello 0,3% legata alle ripercussioni che il processo indurrà nel resto del Paese ed una seconda dello 0,5% funzione degli effetti complessivi nell’intera area Ue.
Il Regno Unito è un mercato che per il Veneto vale oltre 3,6 miliardi, cioè il 15,6% delle esportazioni nazionali verso l’Oltremanica, con un aumento del 2% nel 2018 che ha toccato il +7,5% nel primo semestre del 2019 soprattutto per effetto delle maggiori scorte accumulate dalle imprese inglesi in previsione delle barriere doganali che sorgeranno con la separazione dalla Ue. I settori più a rischio per il business italiano sono quelli con più alto livello di specializzazione, così come quelli più dipendenti dai fatturati all’estero quali agroalimentare e tessile-abbigliamento. (g.f.)