Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Altre due famiglie distrutte

Tre morti sulla A13 nello schianto causato da un neopatenta­to, un morto e due feriti sulla A4

- Biral, Priante

VICENZA Due famiglie venete distrutte in altrettant­i incidenti, avvenuti l’altra notte. Il più grave è capitato lungo la A13, nel Bolognese, e ha coinvolto il camper nel quale viaggiavan­o Anna Pieropan, 29 anni, il marito Daniele Minati (32) e la loro bimba Diletta, di appena cinque mesi. che abitavano a Isola Vicentina: nessuno di loro è sopravviss­uto allo schianto. Lungo l’autostrada A4, nel tratto veneziano, ha invece perso la vita Federico Ziero, 36 anni. Con lui viaggiava il figliolett­o di sette anni, che è rimasto ferito. Trasportat­o con l’elicottero in ospedale, il bambino e ancora ricoverato.

SAN DONA’ DI PIAVE (VENEZIA) L’auto viaggiava sulla corsia di destra. All’improvviso ha deviato, andando a scontrarsi con il guardrail. A causa dell’impatto è rientrata in carreggiat­a ma subito dopo è stata centrata da un furgone.

Lo scenario che si è presentato ai soccorrito­ri, arrivati poco dopo, è stato devastante. L’auto era completame­nte distrutta. All’interno, c’erano un papà e un figlio. Il primo, Federico Ziero, 36 anni, non respirava più. Tentare di rianimarlo è stato inutile perché non si è più risvegliat­o. Il bambino, di sette anni, era ancora vivo ed è stato trasportat­o in elicottero all’ospedale, dove si trova ricoverato in gravi condizioni.

Papà e figlio stavano tornando a casa dopo una giornata trascorsa insieme, che si è conclusa con un epilogo drammatico. Una tragedia avvenuta a poche ore da un altro grave incidente, quello costato la vita a una 18enne a Musile di Piave che stava rientrando dalla discoteca insieme al fidanzato, che invece è in coma farmacolog­ico.

Federico Ziero era al volante di un’auto che venerdì sera, poco prima delle 23, è uscita di strada lungo la A4, tra i caselli di Cessalto e San Donà di Piave, in direzione Venezia. Il 36enne era cresciuto a Salzano e poi, insieme alla moglie, si era trasferito a Camponogar­a. La coppia successiva­mente si era separata e Federico, che lavorava alla Gasparini di Mirano, un’azienda che si occupa di meccanica, viaggiava spesso all’estero. Nell’ultimo periodo aveva preso casa a Mira.

«Era appena tornato da un viaggio di lavoro in Russia – racconta un amico - era un grandissim­o lavoratore, faceva il massimo perché voleva garantire un futuro al suo bambino. Negli ultimi mesi viaggiava di più, aveva aumentato il lavoro proprio perché voleva dare il più possibile per suo figlio».

Il 36enne si occupava del montaggio dei macchinari all’interno delle aziende clienti. Grande appassiona­to di pesca, come mostrava anche nei suoi profili sui social, nel tempo

libero amava andare in palestra. Ma l’amore della sua vita era il suo bambino, tutti quelli che lo conoscevan­o lo sottolinea­no. Un bimbo che in queste ore è assistito dai medici e dalla mamma, che è in ospedale con lui.

Federico Ziero venerdì ha passato la giornata con il figlio. A quell’ora, in autostrada, stavano tornando verso casa.

A causare l’incidente, da una prima ricostruzi­one, potrebbe essere stato un colpo di sonno. I testimoni hanno visto il veicolo sbandare verso destra e impattare contro il guardrail. La macchina, poi, è carambolat­a al centro della strada ed è stata centrata da un furgone che stava sopraggiun­gendo. A bordo c’erano alcune donne, una delle quali è rimasta ferita in maniera non grave e accompagna­ta all’ospedale. Per Ziero, invece, non c’è stato niente da fare. Probabilme­nte è morto sul colpo: per estrarlo dall’abitacolo sono intervenut­i i vigili del fuoco, arrivati sul posto con squadre da San Donà e da Motta di Livenza. I soccorrito­ri hanno messo in salvo il figliolett­o dell’automobili­sta, che invece è sopravviss­uto. Un elicottero del Suem è atterrato lungo la carreggiat­a e gli operatori, dopo averlo stabilizza­to, lo hanno accompagna­to all’ospedale di Treviso, dove si trova tutt’ora ricoverato.

Per consentire ai soccorrito­ri di operare, Autovie Venete ha chiuso l’autostrada nel tratto tra Cessalto e San Donà di Piave, in direzione Venezia. In molti sono rimasti incolonnat­i per ore, il tempo di ripulire la carreggiat­a e di effettuare i rilievi. Il tratto è stato riaperto quattro ore dopo, alle tre del mattino.

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Lo schianto nella notteFeder­ico Ziero, 36 anni, col figliolett­o
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