Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tre terminal per arrivare a Venezia
La giunta punta su Fusina, San Giuliano e Montiron. Via libera al piano della mobilità
VENEZIA Rispuntano i terminal in terraferma per «superare» il ponte della Liberta. Ca’ Farsetti pensa a San Giuliano, Fusina e Montiron per poter raggiungere in vaporetto il centro storico e le isole. C’è tutto nel piano della mobilità sostenibile approvato ieri dalla giunta comunale. Ci sono anche nuove piste ciclabili (fino ad arrivare a 182 chilometri), rotatorie, ma anche un nuovo collegamento dalla Romea al porto, visto i 17 mila tir che arrivano ogni giorno.
VENEZIA Terminal a Fusina e a San Giuliano per bypassare il ponte della Libertà e fermare la macchina in terraferma (i dati dicono che ogni giorno transitano quindicimila mezzi per senso di marcia sul pont). Anche perché a luglio con l’entrata in vigore del contribuito di accesso c’è anche la Ztl pronta ad essere applicata (sempre che il ministero delle Infrastrutture dove giace la richiesta di Ca’ Farsetti, dia il via libera). «Nello scorso fine settimana di festa si è mossa tutta Italia, e per fortuna: se non fosse venuto nessuno a Venezia ci avrebbero accusato di flop — commenta il sindaco Luigi Brugnaro —. La conseguenza è che le strade erano bloccate ovunque, chi entrava in tangenziale stava fermo anche un’ora. Io ho fatto cinque ore di coda lungo la A1». Questo non significa che si debba lasciare tutto com’è, anzi: «Nel Piano urbano della mobilità sostenibile c’è un’enorme relazione, è la ricerca che abbiamo commissionato a una società specializzata, che in questi mesi ha verificato tutti i punti critici, ha rilevato i passaggi e studiato i flussi, sulle strade, le piste ciclabili, i canali. L’obiettivo è ridurre la pressione su certe zone della città e distribuirla in altri luoghi. Questo è il senso della città integrata... potrei dire “unita”», precisa Brugnaro sfiorando (si fa per dire) la questione referendaria.
E ieri la giunta ha approvato la documentazione preliminare del Pums (funzionale alla valutazione ambientale strategica) che dovrà avere il via libera dal consiglio comunale. Principale è l’accesso a Venezia, che non dovrà più avvenire solo dal ponte della Libertà. E’ stato aggiunto anche il Montiron (dotato di parcheggio scambiatore), per collegare Murano, Burano e le isole direttamente con la terraferma. «Fusina sarà un nodo importante, permetterà di raggiungere il Lido, gli Alberoni, senza intasare il centro storico — spiega il sindaco — San Giuliano sarà fondamentale per raggiungere entrambi gli estremi della laguna». La parte preliminare del piano della mobilità parte dai 3600 suggerimenti dati dai cittadini che hanno risposto ai questionari e dalla situazione «fotografata» di oggi (con una miriade di dati e rilevazioni, in centro storico e in terraferma). «Abbiamo fatto analisi, coinvolto la cittadinanza, dimostrato di crederci in un progetto di mobilità del futuro che sia funzionale alla città e ai cittadini, integrata all’interno di tutto il territorio metropolitano», spiega l’assessore alla Mobilità Renato Boraso. Sulla tangenziale ad esempio passano ancora più mezzi che sul Passante (33 mila al giorno contro i 21 mila dell’autostrada) ed entrano in città ancora un numero elevatissimo di tir: 17 mila, soprattutto dalla Romea, ogni giorno, il 97 per cento dei quali è diretto a Porto Marghera. Per questo Luigi Brugnaro sta spingendo in accordo con Porto, Regione e Anas per una nuova strada di collegamento direttamente con l’area industriale, togliendo il traffico pesante dalla cintura urbana.
Aumentano i collegamenti ciclabili (l’obiettivo è arrivare a 182 chilometri), così come le rotatorie, mentre si torna a puntare sulla metropolitana di superficie: «Abbiamo reinserito la fermata di Marocco, che era stata cancellata - continua Brugnaro - E lo stesso anche sull’isola delle Statue: lì c’è la passerella in modo che chi scende da Murano potrà raggiungere direttamente il treno, il tram o il vaporetto. Questa si chiama mobilità integrata, ma se separi le due città non puoi integrare niente». L’altra stoccata ai separatisti.
"Brugnaro Auto, treni, barche: la mobilità integrata. Se separi le due città non puoi integrare niente