Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il #MiNoVadoVia conteso Il convegno a favore dei b&b scatena la «rissa» tra gruppi
VENEZIA Parli di affitti turistici ed è sempre un nervo scoperto. Da qualsiasi parte lo «tocchi». E’ così che in questi giorni è scoppiata la polemica a distanza tra Gruppo 25 Aprile, Asc, Ocio, associazioni che da mesi si battono in difesa della residenzialità da un lato e Abbav e Airbnb dall’altro. Con lo slogan «Anca mi no vado via» Abbav, l’associazione che riunisce tutte le varie forme di ricettività alternativa, lancia il Manifesto delle locazioni turistiche che verrà presentato lunedì prossimo nella sala dei Laneri (alle 18. ) «Stanca delle continue vessazioni dell’amministrazione comunale e della faziosa stampa locale, la categoria degli host veneziani ha deciso di dire basta e di lanciare un messaggio forte: #AncaMiNoVadoVia», si legge sul sito dedicato all’evento. Peccato però che sotto uno slogan troppo simile, #MiNoVadoVia nel luglio 2017, con capofila il Gruppo 25 aprile, 40 associazioni si siano riunite a difesa della residenzialità proprio contro, tra l’altro, le affittanze turistiche e il colosso Airbnb accusato di essere la causa della trasformazione di appartamenti residenziali in alloggi per turisti, anche irregolari, con conseguenze negative per il mercato residenziale e lo spopolamento del centro storico. C’è di più, proprio in questi giorni Airbnb ha lanciato in tutta Italia l’evento «100 case 100 idee», il primo maxiraduno di host il 16 novembre per fare il punto sullo stato dell’arte, e Venezia è tra le città. Abbav rigetta le accuse che attribuiscono alle locazioni turistiche la responsabilità di spopolamento e carenza di alloggi in
Airbnb La piattaforma ha lanciato un evento in tutte le città compresa Venezia
affitto per residenti, sostiene siano «infondate e frutto di giudizi parziali e pretestuosi». Secondo l’associazione, al contrario, le affittanze producono ricchezza in città per diverse categorie, oltre a permettere a residenti di lavorare e restare a vivere in città. «Nel momento in cui una lobby si appropria della parola d’ordine “MiNoVadoVia”, nata con il corteo contro lo spopolamento di Venezia che ha visto 2.000 persone in marcia il 2 luglio 2017 — dice il Gruppo 25 Aprile — sentiamo puzza di bruciato e di manipolazione. Storpiare quella parola d’ordine per promuovere le locazioni turistiche, a Venezia, è come usare i santini di San Francesco che parla con gli uccellini per promuovere la vendita di fucili da caccia». E ancora: «Le “vessazioni” sono quelle subite dai nostri concittadini che ricevono sfratti esecutivi per finita locazione da parte di chi si compra palazzi interi per adibirli a locazioni turistiche». (e. lor.)