Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il foulard s’impiglia nella pressa e strangola una donna: è in coma
Nel Vicentino, la lavoratrice è in coma Foulard impigliato alla pressa si stringe al collo di una donna
MALO (VICENZA) Un grave infortunio sul lavoro è avvenuto ieri mattina a Malo, nel Vicentino, all’interno dello stabilimento della cartotecnica «Zaccaria». Stando alle prime ricostruzioni, il foulard che indossava una lavoratrice si è impigliato in un macchinario - una pressa - stringendosi attorno al collo della donna, strangolandola. L’operaia è stata subito soccorsa e poi trasportata in ambulanza, in gravi condizioni, al reparto di rianimazione dell’ospedale di Santorso.
MALO (VICENZA) Un foulard annodato al collo, probabilmente per coprirsi dal freddo, ha rischiato di far morire asfissiata la moglie del titolare di una cartotecnica di Malo, nel Vicentino.
Ieri quel fazzoletto si è infatti impigliato negli ingranaggi del macchinario al quale stava lavorando la donna, 57 anni: questioni di attimi e il tessuto si è stretto così tanto da impedirle di respirare.
Non è dato sapere per quanto tempo Fiorenza Sella, questo il nome dell’a vittima, sia rimasta senza ossigeno, di certo c’è che quando è stata liberata da quel cappio è entrata in uno stato di coma, conseguenza appunto dell’impossibilità prolungata di respirare.
Le sue condizioni sono molto gravi, per la disperazione dei familiari: i medici dell’ospedale di Santorso in cui è stata trasferita con urgenza e in cui è ricoverata, nel reparto di rianimazione, le hanno indotto il coma farmacologico.
La donna è tenuta sotto stretta osservazione, e al momento non è dato sapere se vi possano essere state conseguenze a livello cerebrale. Lo si scoprirà solo nelle prossime ore. Un incidente sul lavoro che ha dell’incredibile quello registrato attorno alle 11.30 di ieri all’interno della ditta «Zaccaria Cartotecnica» di Giovanni Zaccaria a Malo.
Una normale giornata di lavoro stravolta in pochi istanti. Carabinieri della compagnia di Schio e tecnici dello Spisal hanno dato il via alle indagini ed effettuato un sopralluogo nella nota azienda di in via Barsanti, per ascoltare anche l’imprenditore e marito, sconvolto, oltre agli operai presenti al momento dell’incidente. Accertamenti necessari per capire come sia potuto accadere, per verificare o escludere se possa esserci stata una qualche ed eventuale anomalia o un malfunzionamento al macchinario.
A quanto pare, secondo i primissimi riscontri, si sarebbe trattato solo di una serie di circostanze sfortunate. Forse una distrazione mentre la donna si avvicinava e lavorava a quella pressa, proprio in corrispondenza di alcuni ingranaggi capaci di risucchiare il tessuto, abbastanza da fare in modo di stringere progressivamente il foulard attorno al collo. Con l’effetto nodo. Senza però che la 57enne potesse far nulla per impedirlo: era in balia della forza prepotente di un macchinario che ha rischiato di farla morire asfissiata.
L’intervento da parte dei presenti, per soccorrerla, è stato tempestivo ma la donna è rimasta comunque per un periodo senza ossigeno.
Quando i paramedici del Suem 118 sono intervenuti, arrivati in una manciata di minuti dall’ospedale di Santorso, hanno trovato la 57enne in condizioni disperate, tanto che hanno provveduto subito ad intubarla.
Di lì la corsa in ospedale e il ricovero immediato nel reparto di rianimazione, dove è tenuta sotto stretta osservazione.
Solo quando verrà risvegliata i medici saranno in grado di stabilire se il maledetto e incredibile incidente possa avere avuto ripercussioni anche per il cervello. Nel frattempo carabinieri e tecnici dello Spisal stenderanno una relazione da inoltrare in procura a Vicenza.
Le indagini
Per ricostruire l’infortunio, sul posto sono arrivati carabinieri e tecnici dello Spisal