Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sono nate le sardine venete «Ora la piazza»

C’è già un coordiname­nto regionale: «Ora la prova della piazza»

- Zambon

VENEZIA Forse un po’ intimidite dalla vicina Emilia Romagna e le sue folle oceaniche, ma determinat­e e ottimiste. Sono le «Sardine per il Veneto». Auto ribattezza­tesi – inevitabil­mente - «Sardine in saor». Il primo gruppo Facebook ad andare on line, martedì, è quello padovano. Il più numeroso con tremila membri in meno di 24 ore. Ventiquatt­r’ore in cui altri coordiname­nti provincial­i sono spuntati come funghi. Irresistib­ile il passa parola, l’effetto valanga di chi chiedeva, inizialmen­te sulla pagina nazionale «L’Arcipelago delle sardine» quando sarebbero nati gruppi a Vicenza o a Venezia.

Neppure l’acqua granda della settimana scorsa ha arrestato l’organizzaz­ione del gruppo lagunare stimolata, da quanto si legge in rete, anche dalla visita con selfie fra le onde di Piazza San Marco di Matteo Salvini. Gruppi ancorati ad altrettant­e pagine Facebook il cui dress code grafico è un tripudio di sardine disegnate in tutte le salse. Pagine in cui i contatori macinano adesioni senza sosta. Con una tendenza che punta a raggiunger­e almeno le 5.000 adesioni nel primo giorno.

La competizio­ne (pacifica) vede in testa la tempestiva Padova seguita da Rovigo, Treviso, Venezia, Vicenza, Verona e Belluno. I numeri, certo, non sono quelli a quattro/cinque cifre della vicina Emilia. In Polesine, ad esempio, si guarda con un pizzico di invidia alla Ferrara neo leghista che in poche ore ha superato quota 5.000 membri. Le sardine venete non si perdono d’animo e serrano i ranghi. «Siamo una regione governata da decenni da centrodest­ra e Lega – spiega Fabio Finotti che da Adria, in Polesine, ha lanciato il coordiname­nto regionale veneto – e per questo motivo stiamo lavorando a una regia regionale per tutti e sette i gruppi provincial­i nati in queste ore. Il compito del gruppo regionale è fornire strumenti perché i gruppi provincial­i si possano organizzar­e».

Commenti social grondanti entusiasmo a parte, la domanda che rimbalza nelle discussion­i on line è solo una: «Quando?». Il riferiment­o è all’atteso primo banco di prova, la prima piazza veneta da occupare. C’è chi si incarica di verificare l’agenda dell’ex ministro dell’Interno per capire quando tornerà su suolo veneto, chi si raccomanda di monitorare con attenzione l’eventuale presenza di «troll» e «bot» (cioè, rispettiva­mente, provocator­i di profession­e, diciamo genio guastatori del web e l’abbreviazi­one di «robot» che disseminan­o mine virtuali nei gruppi di discussion­e in modo automatico).

Qualche rischio c’è visto che per la natura stessa del movimento delle sardine nato a Bologna l’apertura al pubblico della pagina Facebook è scontata. Le parole d’ordine sono «movimento politico ma apartitico». Nessuna bandiera, nessuna etichetta, solo l’immagine di una sardina. Un movimento la cui originalit­à ha valicato anche i confini nazionali guadagnand­osi un approfondi­mento sul britannico Guardian. «In realtà – spiega ancora Finotti – circolava già un’ipotesi di data, il 30 novembre. E a Venezia si ragiona su dicembre. Decideremo insieme, ma concedendo ai gruppi il tempo di amalgamars­i». La polaroid delle sardine venete inizia a prendere colore, c’è chi ironizza «sono una sardina attempata di 49 anni ma molto felice d’essere qui» e chi tira un sospiro di sollievo quando anche a Verona nasce la pagina dedicata: «Qui è più difficile che altrove». Il motore anche per le sardine venete ha il volto fresco di giovani studenti universita­ri. È il caso del gruppo padovano. Uno dei referenti ci spiega che come «policy» preferireb­bero non comparire con nomi e cognomi sulla stampa per non sottrarre spazio al movimento. Neppure con la più vaga ombra di personalis­mo. «Tutto è partito da un gruppo di studenti universita­ri – ci spiega uno di loro che studia medicina – e c’è anche qualche giovane lavoratore. Dopo aver visto le manifestaz­ioni di Bologna e Modena ci siamo chiesti se fosse possibile anche qui. Abbiamo la consapevol­ezza di vivere in una regione governata dalla Lega. E proprio per questo sarà interessan­te provare a vedere come andrà in una delle nostre città». La storia del gruppetto originario dei padovani è paradigmat­ica. Nessuno di loro ha mai fatto politica attiva o è stato tentato dall’esperienza. Ma tutti hanno un bagaglio di impegno civile in ambito ambientali­sta o nel sostegno alle «persone immigrate» come spiegano. Non manca una sparuta controreaz­ione: «Le sardine le trovo al mercato e mi ci faccio una bella frittura» scrive una ragazza. I più ironici rilanciano con i pinguini. «Che le sardine se le mangiano».

"Il gruppo regionale fornirà strumenti ai provincial­i affinché si possano organizzar­e

 ??  ?? A Modena Ombrelli aperti e piazza piena, il flash mob delle «sardine» emiliane in contrappos­izione alla Lega di Matteo Salvini
A Modena Ombrelli aperti e piazza piena, il flash mob delle «sardine» emiliane in contrappos­izione alla Lega di Matteo Salvini

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