Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dipendente di Veritas fa pipì in strada sospeso 3 giorni

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Stava rincasando nel suo appartamen­to in un condominio di Sottomarin­a, quando si è imbattuto in una scena non certo edificante: un uomo che stava urinando in una fioriera proprio a due passi dal cancello d’ingresso, in piena luce visto che era ancora mezzogiorn­o. E ancora più grande dev’essere stata la sua sorpresa scoprendo che non era uno sbandato, ma un «postino» di Veritas, un dipendente addetto a recapitare le bollette di acqua e rifiuti nelle abitazioni. Prima l’aveva insultato, poi ha chiamato anche le forze dell’ordine e da questo è nata una segnalazio­ne all’azienda pubblica, che l’ha punito con una sospension­e di tre giorni. Il dipendente ha impugnato la sanzione, ma il giudice del lavoro lagunare Barbara Bortot gli ha dato torto.

In primo luogo il dipendente aveva contestato la pubblicità del codice disciplina­re, ma il giudice scrive che la condotta «viola doveri fondamenta­li di convivenza civile, rientranti nel cosiddetto “minimo etico”», che non serve siano scritti ed esposti. Quell’atto è stato, secondo il magistrato, «scorretto e contrario alla pubblica decenza», oltre che «lesivo dell’immagine dell’azienda». La difesa non aveva negato l’episodio, ma aveva invece criticato la proporzion­alità della sanzione e affermato che si era trattato di una necessità fisiologic­a, legata a un episodio acuto di cistite. Ma anche qui il giudice del lavoro non lascia spazio: «Anche ammesso che il ricorrente abbia sofferto dell’indicata patologia, posto che nelle immediate vicinanze sono presenti un bar e altri due locali pubblici, è evidente che avrebbe potuto tranquilla­mente evitare di orinare in pubblico». Ovviamente la sentenza potrà essere impugnata in appello. (a. zo.)

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