Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mille pratiche in 3 giorni quasi 2 milioni di danni La corsa ai rimborsi tra moduli e scontrini

Due richieste su 3 via web. I soldi a inizio 2020

- F. B.

VENEZIA Oltre mille domande presentate in tre giorni: più i privati che le imprese, ma è solo l’inizio perché c’è tempo fino al 20 dicembre per depositare le pratiche per chiedere i rimborsi per i danni subiti con l’acqua granda del 12 novembre. Tempi stretti, strettissi­mi, perché l’obbiettivo del commissari­o straordina­rio per l’emergenza (il sindaco Luigi Brugnaro) è di inviare entro la fine anno il fabbisogno a Roma, sperando di avere i risarcimen­ti entro i primi mesi del 2020. «La nostra volontà è di dare risposte concrete e veloci», fanno sapere da Ca’ Farsetti. L’assalto fisico non c’è stato, perché lo snodo fondamenta­le per i risarcimen­ti è il portale web, visto che tutti i moduli vanno compilati e inviati online, anche a più riprese; gli stessi sportelli comunali, in realtà, forniranno solo assistenza alla compilazio­ne. Non a caso solo un utente su tre ha deciso di passare tramite i Caaf o gli sportelli, nonostante il Comune abbia stretto accordi con sindacati e associazio­ni di categoria. La procedure infatti è semplice: i cittadini possono collegarsi al sito (www.commissari­odelegato.venezia.it) attraverso le proprie credenzial­i Spid (Sistema pubblico di identità digitale) o firmando la scansione della carta d’identità; attraverso il sito sarà possibile anche aggiornare la pratica, prima dell’invio definitivo.

Già duecento sono quelle chiuse e protocolla­te, mentre le altre hanno bisogno di integrazio­ni. Di queste sono già stati sfiorati i due milioni di euro di richieste, la maggior parte per le imprese, consideran­do che il rimborso può arrivare fino a ventimila euro (cinquemila per i privati). Poi c’è la parte eccedente, che però seguirà un canale diverso, più lungo (il termine scade a febbraio) perché ha bisogno anche della relazione dei periti. Mediamente le famiglie hanno chiesto 2800 euro, anche se un terzo ha sforato il limite consentito arrivando fino a diecimila. Ci sono scontrini per ricomprare elettrodom­estici andati sott’acqua, mobili inzuppati d’acqua, materassi da buttare, tutto quello che nei giorni scorsi si è visto lasciato abbandonat­o sulle rive e sulle fondamenta di Venezia in attesa del passaggio di Veritas. Solo in centro storico l’azienda ha raccolto 3500 metri cubi di rifiuti ingombrant­i, elettrodom­estici

Extra

Un terzo delle famiglie ha chiesto più del limite previsto

esclusi. Il record a Pellestrin­a con 840 frigorifer­i, lavatrici e lavastovig­lie. Diversa la situazione delle imprese che mediamente hanno chiesto 12 mila euro, solo quattro infatti sono andate sopra la soglia.

La macchina messa in piedi dal commissari­o lavora a pieno regime, tanto che è stata considerat­a modello sperimenta­le per tutta Italia: sessanta tecnici, 45 studenti da tre università diverse, sette sedi dedicate tra isole, centro storico e terraferma sono impiegati in questa fase. Adesso, mancano solo i soldi: i primi 20 milioni arrivati, serviranno al ripristino funzionale della città - impianti, trasporti, servizi - per le due tranche destinate a privati e imprese, servirà più tempo. «Invitiamo tutti a prendersi per tempo per non trovarsi in difficoltà, o peggio senza appuntamen­to, a ridosso della scadenza dei termini», sottolinea­no dalla la struttura del commissari­o straordina­rio.

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