Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Morto dopo lo sballo con i farmaci Sabato la verità dall’autopsia
Il 17enne li avrebbe assunti e si è sentito male mentre dormiva
SAN DONA’ DI PIAVE Voleva solo «sballare» e ha assunto degli psicofarmaci. È questa l’ipotesi dei carabinieri sulla morte di E. A., il 17enne trovato senza vita martedì pomeriggio a casa di un amico in circostanze ancora poco chiare. Sabato sarà il giorno della verità: il pm di turno Laura Cameli ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane, nato in Italia da genitori di origini marocchine. Il ragazzino, insieme a mamma e papà, da poco meno di un anno viveva a Torre di Mosto e dunque non erano molto conosciuti. Il 17enne frequentava spesso il Sandonatese, avendo delle amicizie in quella zona, e proprio lì era andato a casa dell’amico martedì sera. Nel suo zaino sono state trovate diverse confezioni di psicofarmaci, che il ragazzo avrebbe assunto. Poi non si sentiva bene e l’amico l’avrebbe invitato a rimanere per la notte. Questa, almeno, sarebbe la versione fornita ai carabinieri, che ieri lo hanno sentito a lungo. Si aspetta però l’esito dell’autopsia per capire se sia questa la verità.
Il giovane, nel suo racconto, ha specificato di essersi accorto che E. A. era morto solo il giorno seguente, intorno alle 14.30, quando si è alzato dal letto. Lo ha raggiunto per svegliarlo ma il 17enne non respirava più. I soccorsi sono stati inutili e quando sono stati trovati gli psicofarmaci sono stati chiamati i carabinieri. Al momento la procura non ha iscritto nessuno sul registro degli indagati, in attesa dell’esame autoptico. L’ipotesi è che il 17enne, magari mentre dormiva, si sia sentito male a causa degli psicofarmaci assunti non con l’intento di togliersi la vita, ma solo per «sballarsi».
Nel pomeriggio L’amico si è accorto solo alle 14.30 che il giovane era senza vita e ha chiamato il 118