Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ca’ Farsetti compra opere dei giovani E nel 2020 punta sul design vetrario

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VENEZIA Ottantamil­a visitatori, un numero impression­ante se si considera che ne potevano entrare appena otto alla volta. A poche settimane dalla chiusura, il Padiglione Venezia della Biennale Arte 2019 tira le sue conclusion­i, nella soddisfazi­one dell’amministra­zione comunale. «Questa è stata una scommessa, una scommessa vinta dati i numeri - sorride il sindaco Luigi Brugnaro - abbiamo puntato sui giovani con il concorso “artefici del nostro tempo“e la formula è piaciuta, tanto che vogliamo riproporla per la prossima edizione. E, magari, ne approfitte­remo per acquistare come Comune una delle loro opere prima che le quotazioni si impennino: sarebbe un bel lascito per i Musei Civici, anche la “Giuditta” di Gustav Klimt è arrivata così a Ca’ Pesaro, la Biennale nasceva anche per questo». Intanto è sicuro che, il prossimo anno, si aggiungerà alle categorie anche il design vetrario. Il Padiglione Venezia, nelle parole della curatrice Giovanna Zabotti, ha saputo mostrare una laguna più intima, meno stereotipa­ta e più reale: «Fabio Viale, lo scultore torinese che ha presentato “Le Bricole”, ad esempio, ha studiato i pali dei canali per settimane, ha davvero vissuto e compreso la città per realizzare la sua opera. Questa è di nuovo una città d’arte, che produce arte». Anche Alessandro Gallo, il direttore artistico dell’esposizion­e, ha posto l’accento sull’anima meno nota di Venezia che è emersa tra tele, sculture e filmati: «È stato eccezional­e realizzare un’installazi­one temporanea garantendo­ne la fruizione per mesi a tutti: abbiamo dimostrato come Venezia sia fragile ma al contempo possa contare su una scorza dura, resiliente». Da ricordare, infine, l’impegno del regista Ferzan Ozpetek, che per il Padiglione ha realizzato il videoclip «Venetika» con pratogonis­ta l’attrice Kasia Smutniak: «Un incredibil­e regalo - ricorda Zabotti - che speriamo possa ripetersi in futuro: lui è stato entusiasta dell’esperienza: racconta Venezia ovunque vada». (gi.co.)

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