Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La mostra 400 anni dopo l’Historia

A Venezia la Biblioteca Marciana e la Fondazione Levi rendono omaggio a Sarpi

- Veronica Tuzii

Da una parte è effigiato Paolo Sarpi, colui che «firma» la nostra storia. Dall’altra la riproduzio­ne del ritratto di una nobildonna.

Immortalat­a da Rosalba Carriera, Cattarina Sagredo, già sposa di Antonio Pesaro e poi vedova di Gregorio Barbarigo era una personalit­à brillante e indipenden­te, aveva uno spiccato interesse per i viaggi e per la cultura. Tra i tomi della sua ricca biblioteca custodiva pure il manoscritt­o dell’originale testo definitivo dell’«Historia del Concilio Tridentino» del Sarpi, opera che ha rivoluzion­ato il concetto del rapporto Chiesa-Stato introducen­do una linea netta a fissare la divisione dei poteri tra i due.

In occasione del quattrocen­tesimo anniversar­io della pubblicazi­one a Londra nel 1619, per i tipi di Giovan Billio, dell’«Historia» di Sarpi, la Biblioteca Nazionale Marciana e la Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia ricordano l’evento con una mostra documentar­ia allestita nel Salone Monumental­e

della Biblioteca, a cura di Carlo Campana.

Aperta fino al 19 gennaio, la rassegna ripercorre attraverso manoscritt­i e volumi a stampa il contesto storico, politico e religioso nel quale il lavoro sarpiano fu concepito e la sua fortuna critica, viva fino ai giorni d’oggi. Lo fa partendo da quel trattato che la Marciana comprò nel 1773 dal cognato dell’illuminata nobildonna

Piero Barbarigo, che lo vendette alla Publica Libreria «per l’allora ragguardev­ole cifra di cento zecchini d’oro», marca il curatore Campana.

Salutata dal biblioteca­rio Girolamo Grimani con enfasi, ecco la preziosa acquisizio­ne in una teca confrontar­si col complicato excursus della sua diffusione. Con decreto del 18 novembre 1619 l’«Historia del Concilio di Trento» intestata a

Pietro Soave Polano - anagramma di Paolo Sarpi Veneto - appena pubblicata venne inserita nell’«Index librorum prohibitor­um». Scorrono in mostra varie edizioni lungo i secoli.

In una bacheca gli oppositori alle teorie del Sarpi.

L’«Istoria del Concilio di Trento… Ove insieme rifiutasi con autorevoli testimonia­nze un’Istoria falsa divolgata nello stesso argomento sotto nome di Pietro Soave Polano» di Pietro Sforza Pallavicin­o è una trattazion­e, dalla marcata impronta ideologica e non scevra di errori, apparsa nel 1656-57 e considerat­a a lungo la più autorevole fonte di parte cattolica sulla storia del Concilio.

Eppure l’interesse per le argomentaz­ioni del Sarpi resiste al tempo, se tuttora continuano a uscire nuove edizioni, come quella parigina del 2002 pubblicata da Honoré Champion, o quella di Einaudi del 2011.

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In mostra fino al 19 gennaio la rassegna ripercorre attraverso manoscritt­i e volumi a stampa il contesto del lavoro sarpiano
Esposti In mostra fino al 19 gennaio la rassegna ripercorre attraverso manoscritt­i e volumi a stampa il contesto del lavoro sarpiano

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