Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Le Belle Arti come l’università» La sfida degli studenti
VENEZIA Un buffet per sensibilizzare gli altri studenti e veli a terra per chiedere di equiparare l’Accademia di belle arti all’università. Parte all’una e mezza di oggi la protesta degli allievi veneziani. Da giorni nel chiostro è già appeso lo striscione «Tanti auguri Afam: ti abbiamo organizzato una festa, ma è uscita una protesta», dove Afam sta per Alta formazione artistica e musicale: il comparto nato vent’anni fa che ha tentato di riformare le accademie di Belle arti italiane «senza mai riuscirci», denuncia il Coordinamento autonomo di cento studenti.
È solo la prima, promettono, di una serie di azioni che continueranno almeno fino a gennaio. Per cominciare, oggi, il buffet con materiale informativo e una tavola di discussione attiva fino al calare del sole. A quel punto scatterà l’installazione nel chiostro cinquecentesco: «Come il ministero
copre, occulta le proprie inaccettabili falle -— dicono gli studenti — allo stesso modo l’Accademia si vela dietro teli bianchi, un metaforico velo pietoso». Quest’anno 52 corsi su 200 non sono ancora partiti «nonostante la deroga del ministero — aggiungono —. E questo ritardo danneggerà la didattica del secondo semestre, con accavallamenti che potrebbero compromettere la nostra carriera accademica». Ritardi, assicurano, che sono solo una delle falle dovute alla riforma incompiuta del ‘99. «Pretendiamo che sia portata a termine, eliminando le differenze che ancora ci separano dagli studenti delle università».
La protesta continuerà finché qualcosa non si muoverà. «Perché l’equipollenza rende i nostri titoli di studio non equivalenti a quelli universitari, cambiare percorso di studi, partecipare ad un concorso, far valere il proprio titolo all’estero è un procedimento macchinoso e incerto, non automatico. Vogliamo che il titolo sia rinominato Laurea». E ancora: «Alcuni studenti si troveranno a dover cambiare docente ad anno accademico iniziato a causa dei trasferimenti. L’organico rivisto, serve più puntualità nell’emanare le graduatorie e regolarizzare la situazione dei contrattisti».