Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le ultime frasi d’amore con un pennarello rosso sulla bara bianca di Chiara

Noventa, folla ai funerali di una dei ragazzi morti nell’incidente

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NOVENTA «Rimarrai per sempre nel mio cuore». Mauro scrive l’ultimo messaggio d’amore per Chiara con il pennarello rosso sulla bara bianca coperta di fiori bianchi e blu, il colore che lei amava tanto. «Incredibil­e come il dolore dell’anima non venga capito aveva scritto mercoledì sul suo profilo Facebook - eppure è una malattia molto più grave delle altre. Manchi tanto piccola mia, tanto, tanto, tanto». Sul sagrato della chiesa di San Mauro Martire a Noventa di Piave c’era un silenzio irreale mentre la sorella e gli amici si avvicinava­no al feretro per lasciare una dedica. Indelebile, come il pennarello che usano tutti. Pochi passi più indietro mamma Michela e papà Renato, immobili. A loro fianco il nonno, in lacrime. Intorno a loro centinaia di persone, sotto gli ombrelli, commosse per quell’ultimo saluto a Chiara Brescaccin, la 23enne morta nell’incidente avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsa, in cui hanno perso la vita anche Matteo Gava, il ventenne di Salgareda che viaggiava con lei, e Giulia Bincoletto, la 25enne di San Donà, che era alla guida dell’auto con cui si sono scontrati. «Ancora non ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo e dicendo. Ci troviamo ad accompagna­re alle porte del Paradiso una ragazza di soli 23 anni strappata alla sua famiglia e a

Mauro, l’uomo della sua vita ha sottolinea­to durante la predica Don Mario Rossetto, parroco di Noventa di Piave - Siamo dei vasi d’argilla fragilissi­mi, però dentro questi vasi Dio ha soffiato la sua anima, il suo respiro e da questo amore non ci separerà mai nessuno. Come dice San Paolo, chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazio­ne, l’angoscia, la persecuzio­ne? In tutte queste cose siamo più che vincitori».

Nell’omelia il parroco ricorda l’amore di Chiara per la famiglia e il suo desiderio di costruirne una con Mauro, di cui si era innamorata da ragazzina. Un amore giovane che si è rafforzato nel tempo al punto da farle decidere di andare a vivere con lui. E poi il legame con i genitori che andava a trovare tutti i giorni e che era passata a salutare anche sabato sera prima di andare a cena fuori. Chiara era una ragazza allegra e creativa. Sognava di diventare estetista. Poi aveva scelto di prendere il diploma da cuoca e aveva trovato lavoro alla Roadhouse, dove aveva saputo farsi apprezzare e volere bene da tutti. Mentre Don Mario parla di lei i colleghi in lacrime fissano la bara bianca davanti all’altare. Al termine della cerimonia una di loro porta ai familiari un cuore di rose rosse e bianche. In chiesa nessuno dice una parola. Quando tutti escono, gli amici consegnano ai genitori, alla sorella Elisa e a Mauro dei palloncini. Nel cielo grigio di pioggia volano cuori bianchi e azzurri, mentre risuonano le note di Dance Monkey. «Balla per me, balla per me - dice la canzone - Lo sai che hai fermato il mio cuore quando ti sono passato accanto. E ora ti supplico di ballare ancora una volta».

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L’ultimo saluto a Chiara Brescaccin, una delle vittime dell’incidente di domenica. (foto Errebi)
L’abbraccio L’ultimo saluto a Chiara Brescaccin, una delle vittime dell’incidente di domenica. (foto Errebi)

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