Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Alcotest alla vittima, l’ipotesi dei valori elevati Denis Dorigo sarebbe stato visto zigzagare con l’auto. Il giallo del tamponamento
ERACLEA A poche ore dalla morte di Denis Dorigo, il 35enne travolto e ucciso da un camion dei rifiuti all’alba di venerdì a Eraclea, la procura di Venezia ha disposto gli esami del sangue sull’uomo per comprendere se fosse ubriaco. I prelievi sono già stati eseguiti e gli esiti potranno rivelarsi fondamentali nel corso delle indagini e dell’eventuale processo all’investitore, indagato per omicidio stradale. Una decisione presa alla luce delle testimonianze raccolte dai carabinieri subito dopo l’incidente. Tre sarebbero gli elementi sui quali gli investigatori stanno lavorando: la segnalazione di un cittadino di Eraclea la cui auto è stata tamponata da una Fiat Punto bianca, come quella di Dorigo, poco prima dell’incidente (sulla quale sono ancora in corso le verifiche); diverse testimonianze di un veicolo bianco visto procedere a zig zag nei minuti precedenti allo schianto e il racconto dell’operatore ecologico che lo ha travolto, fermatosi a prestargli soccorso ma che non sarebbe stato gradito. Dorigo, infatti, era uscito illeso da un primo incidente: la sua auto, verso le 5 del mattino, dopo aver invaso la corsia di marcia opposta era finita contro un platano in via Fausta. Lui era uscito autonomamente dalla macchina, stava bene. L’autista del camion si era fermato per aiutarlo e aveva chiamato un’ambulanza e i carabinieri. Telefonate che — secondo il testimone — il 35enne non avrebbe voluto fossero fatte. Il soccorritore, a quel punto, avrebbe deciso di andarsene e senza accorgersene, mentre ripartiva, ha agganciato con la parte anteriore sinistra del camion Dorigo, trascinandolo per 100 metri e uccidendolo. Dopo gli esami del sangue la procura deciderà se disporre l’autopsia.