Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Un mondo impossibil­e Le meraviglie di Escher

La mostra a Trieste con le opere cult dell’incisore

- Veronica Tuzii

La potenza calamitant­e del sole e della luna fa emergere dall’acqua le montagne, un grande uccello aleggia su un mare increspato che ricorda una massa celebrale, alberi lussureggi­anti, funghi e pesci dal manto arabesco invadono ogni centimetro a disposizio­ne. Un Eden in bianco e nero dove una natura dalle forme cangianti è la protagonis­ta assoluta di un tempo e uno spazio illimitato. Sono questi «I giorni della Creazione», il visionario nucleo di sei xilografie realizzate tra il 1925 e il 1926 da Maurits Cornelis Escher, che racconta la nascita del cosmo. Il genio dell’incisore e grafico olandese va in scena al Salone degli Incanti di Trieste in un’ampia antologica – titolata sempliceme­nte «Escher», curata da Federico Giudiceand­rea (info mostraesch­er.it) aperta fino al 7 giugno 2020, che propone 200 opere, col ciclo biblico esposto per la prima volta al mondo. Proprio nella prima delle otto sezioni che compongono la mostra troviamo la serie della «Creazione», a dare il «la» a un’esposizion­e che trascina il visitatore in un viaggio dello stupore e della creatività. Promossa e organizzat­a dal Comune di Trieste e Arthemisia con Generali Valore Cultura, in collaboraz­ione con M. C. Escher Foundation, la rassegna cavalca la parabola artistica di Escher (1898-1972), dai lavori d’impronta art-noveau, passando per i paesaggi suggeriti dal soggiorno in Italia e poi dal Surrealism­o all’Optical Art e alle opere più iconiche della sua produzione quali Mano con sfera riflettent­e (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfos­i II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata. Animali volanti e sott’acqua che si rincorrono fuori e dentro al foglio, esplorazio­ni dell’infinito, distorsion­i geometrich­e, prospettiv­e incredibil­i di un mondo unico ammaliano e continuano a rendere Escher popolariss­imo al grande pubblico, a quasi cinquant’anni dalla morte. Non a caso la sua arte la troviamo in scatole da regalo e francoboll­i, t-shirt e biglietti d’auguri; è entrata nel mondo dei fumetti, del cinema e della tv, è finita sulle copertine degli LP. «Escher – afferma il curatore - è un artista totale, guardando le sue creazioni ognuno di noi si riconosce sempre in qualcosa». E le sue fantasie, anche nell’era del digitale, non accusano i segni del tempo.

 ??  ?? Fantasie Maurits Cornelis Escher «Giorno e notte» (1938), una delle opere in mostra al Salone degli Incanti
Fantasie Maurits Cornelis Escher «Giorno e notte» (1938), una delle opere in mostra al Salone degli Incanti

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