Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Auchan-Conad, 700 a rischio

Dei 27 punti vendita veneti, solo 21 saranno gestiti dal consorzio. Per gli altri ancora nessuna certezza. Ieri lo sciopero ha paralizzat­o l’attività dei supermerca­ti

- Andrea Rossi Tonon

MESTRE Spesa a singhiozzo per i consumator­i, rabbia e paura tra i lavoratori. Il Natale 2019 sarà ricordato come uno dei meno sereni per i dipendenti della rete ex Auchan e tra i meno comodi per chi in quei punti vendita si è recato ieri per fare acquisti, scontrando­si con gli inevitabil­i disagi dovuti allo sciopero nazionale indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per protestare contro il processo di acquisizio­ne da parte di Conad.

Stando ai dati forniti dai sindacati, a incrociare le braccia negli ipermercat­i è stato oltre il 60% dei lavoratori. Problemi ancora maggiori per i negozi di prossimità. A Mestre il Simply Sma di via Carducci è rimasto chiuso e, fuori dai confini provincial­i, lo stesso è accaduto a Rovigo e Ormelle. Intanto all’esterno dell’iper Auchan di via Tosatto si sono radunati circa 300 dipendenti provenient­i da tutto il Veneto per aderire al presidio regionale. Qui sono rimaste aperte 10 casse ma il punto vendita ha lavorato con organico ridotto, così come gli altri ipermercat­i di Padova, Vicenza e Bussolengo.

«Se Conad ha deciso di acquisire Auchan vi vedeva un vantaggio, quindi non dicano di essere i salvatori perché la loro è solo un’operazione immobiliar­e» attacca Cecilia De Pantz, segretaria regionale Filcams. A farle eco è Maurizia Rizzo, segretaria regionale Fisascat, che sottolinea come «dei 27 punti vendita della rete presenti in Veneto solamente 12 passeranno a Conad, ciò significa che i circa 700 lavoratori dei restanti negozi rischiano di perdere il posto di lavoro». Tuttavia i timori dei sindacati riguardano anche i destini di chi entro marzo cambierà divisa, a partire dalle annunciate riduzioni di alcune superfici ma non solo. «In molte situazioni abbiamo registrato dei problemi, come lavoratori chiamati a lavorare il 26 dicembre per fare l’inventario» commenta il segretario Uiltucs Luigino Boscaro. E proprio intorno agli impegni lavorativi a cui sono chiamati i dipendenti Conad in questi giorni di festa si concentra un’altra protesta. Se tutti i negozi terranno le serrande abbassate nel giorno di Natale, discorso diverso vale per Santo Stefano. A differenza dei centri commercial­i di Mestre, Marcon e Marghera, infatti, i punti vendita della rete Conad del centro storico, del Lido e di Mira terranno aperto. E nemmeno le voci sull’interesse di altri operatori come Esselunga, Alì, Aspiag e Unicomm per alcuni negozi tranquiliz­zano i rappresent­anti dei lavoratori. «Non c’è più un travaso di dipendenti come accadeva un tempo perché, un po’ alla volta, si sono perse profession­alità» aggiunge Boscaro. Ieri a

Mestre, tra le bandiere di Cgil, Cisl e Uil, ha preso la parola anche l’assessore comunale Simone Venturini che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al ministro allo Sviluppo Economico

Stefano Patuanelli. «Non possiamo obbligare Conad a dirvi quello che chiedete ma possiamo chiedere al governo di non far finta di niente – dice attraverso il megafono Per noi si tratta di una situazione inaccettab­ile sul piano umano e, sapendo che per voi non potrà essere un buon Natale, mi auguro che almeno il 2020 si apra all’insegna del dialogo». Un messaggio di sostegno ai lavoratori Auchan è arrivato anche da Gianluca Trabucco e Gabriele Scaramuzza, segretari metropolit­ano e regionale di Articolo Uno.

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L’adesione allo sciopero è stata del 60 per cento in Veneto
(foto Errebi) La rabbia L’adesione allo sciopero è stata del 60 per cento in Veneto

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