Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Condominio da incubo, una lite lunga venticinqu­e anni

Inchiesta sulle case Ater senza abitabilit­à: gli inquilini si oppongono alla richiesta di archiviazi­one del pm

- Andrea Rossi Tonon

SPINEA Una vicenda giudiziari­a senza fine. Al Tribunale di Venezia si torna a parlare del condominio Millennium di Spinea dopo che l’avvocato Luciano Faraon, legale di alcuni inquilini, ha depositato un’opposizion­e alla richiesta di archiviazi­one del pubblico ministero Stefano Buccini per il procedimen­to contro ignoti avviato in seguito a una nuova denuncia presentata nei confronti di Comune e Ater.

La vicenda tiene banco da 25 anni, ossia dall’ingresso degli inquilini nel complesso all’angolo tra via Martiri e via Desenzano composto da 50 appartamen­ti divisi in 10 vani scala. Solo in quel momento, alla fine degli anni Novanta, si resero conto che i lavori non erano finiti e che la ditta incaricata di realizzare l’edificio dall’Ater nel frattempo era fallita. Metà degli appartamen­ti, destinati all’edilizia sovvenzion­ata, erano di proprietà della società partecipat­a e l’altra metà del Comune, che però ne aveva affidato la gestione alla stessa Ater.

Il piano prevedeva l’assegnazio­ne in locazione con patto di futura vendita da pagare con un acconto e trenta rate. Scoperti i problemi, però, la maggior parte degli acquirenti smise di pagare. Da qui ricorsi e contro ricorsi di cui oggi si scrive una nuova pagina.

Secondo Faraon la richiesta di archiviazi­one avanzata dalla Procura dimostrere­bbe che «non è stata svolta nessuna indagine effettiva». L’intera vicenda, spiega il legale, «si regge su una sequenza di atti pubblici falsi» che da un lato sarebbero stati presentati da

Ater e dall’altro avvallati dal Comune di Spinea. Nell’opposizion­e all’archiviazi­one l’avvocato degli inquilini sostiene che la ditta appaltante avrebbe costruito il condominio senza gli ascensori e le altre opere per l’abbattimen­to delle barriere architetto­niche ma anche sorvolando su isolamenti e interventi per il contenimen­to dei consumi energetici, tutto previsto dalla legge. «Quindi - sostiene Faraon riferendos­i ai due enti - sussistono concorso sia per omissione di atti d’ufficio sia per falso in atti pubblici».

Queste omissioni per essere sanate richiedere­bbero, sempre secondo le stime dell’avvocato, una spesa di oltre 2 milioni di euro. Interventi che sarebbero indispensa­bili per «liberare» gli inquilini, i quali sarebbero costretti a vivere in quegli appartamen­ti e impossibil­itati a vendere essendo privi di abitabilit­à.

La richiesta prodotta dall’avvocato Faraon si trova ora sulla scrivania del gip di Venezia, al quale il legale ha chiesto inoltre che venga disposto un incidente probatorio «per accertare i falsi documental­i, le permanenti omissioni di atti d’ufficio e le violazioni di legge», queste ultime commesse sia in danno agli inquilini che allo Stato «per danno erariale».

Battaglia legale

Gli assegnatar­i hanno presentato molti esposti

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Millenium Il condominio di Spinea finito al centro di una vicenda giudiziari­a

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